Vendite in Gdo, chi si salva e chi affonda

Il bilancio del 2021. Calano i volumi, per colpa di chi? Dati e analisi

Vendite in Gdo, chi si salva e chi affonda
Com'è andato il 2021 per il reparto ortofrutta della distribuzione moderna italiana? Dipende. Nell'analisi consuntiva dell'anno appena concluso ci sono note positive e negative, si registrano variazioni a seconda del periodo e dell'area geografica. Sicuramente è andata bene la IV-V Gamma, ma sotto un certo punto di vista anche la verdura. L’inverno, invece, non ha aiutato le vendite. Inoltre è netta la differenza di performance tra Nord e Sud Italia.

Il 2021 si chiude con luci ed ombre per il reparto ortofrutta della Gdo. Sotto i riflettori, come anticipato, c’è stata la categoria dei prodotti servizio, cioè IV-V Gamma. Dopo il tonfo del 2020, nei 12 mesi passati spicca una performance memorabile, con un perentorio +8,6% a valore e +7,1%, un aumento del mix prezzi di 1,5 punti (che recupera il deprezzamento in corso durante i picchi della pandemia) e un valore e volume di mercato che supera anche il 2019 (+2% a valore e +5% a volume), l’ultimo anno – per così dire – normale dal punto di vista delle abitudini di acquisto dei clienti.

Se guardiamo il totale reparto si nota una piccola flessione dei consumi nel 2021 (-0,8%) che potrebbe anche essere legata all’aumento dei prezzi su diverse categorie, portando ad una maggiore attenzione alle quantità acquistate, ma anche ad un amento del valore corrisposto (+1,3%). Tuttavia, rispetto al 2019 il saldo è positivo sia a valore (+6%) sia a volume (+1%).



Nelle altre macro categorie i trend, rispetto al 2020, sono simili a quelli del totale reparto: nella verdura la perdita di volumi è pari al -1,3% a fronte di un pareggio delle vendite a valore. Nella frutta la situazione è simile a volume (-0,8%), mentre a valore i trend sono positivi (+1%). Rispetto al 2019, sia frutta che verdura mostrano una buona crescita a valore (rispettivamente +7% e +6%). La differenza sta nei volumi, che sono in perdita per la frutta (-3%) e in crescita nella verdura (+5%) sottolineando il consolidamento dei consumi per quest’ultima macro categoria, derivante dall’anno della pandemia in cui le persone si sono dedicate sempre di più alle preparazioni casalinghe.

Ma diamo uno sguardo a come si sono mosse le lancette delle vendite nel corso dei singoli dodici mesi passati. Fino a maggio è chiaro l’effetto “controcifra” rispetto ai picchi di vendite del 2020, poi dall’estate le vendite tornano positive, per poi ricominciare ad incrinarsi dall’autunno, fino alla perdita di novembre e dicembre.



A livello di aree geografiche, abbiamo sottolineato più volte le difficoltà del Nord Ovest, ed infatti il dato complessivo delle vendite a valore del reparto ortofrutta è negativo solamente in quest’area (-1,9%). Il dato migliora se ci si sposta nel Nord Est (+1,1%) e cresce sempre di più andando verso il Centro (+3,8%) e il Sud (+5,8%). A volume i rapporti sono i medesimi, con la differenza che anche il Nord Est flette.



Chiudiamo con l’analisi dei principali prodotti. Tra i primi dieci i pomodori sono in testa nelle vendite a valore, che crescono di 5,6 punti a valore. I consumi, tuttavia, sono in leggera perdita (-0,6%).
La seconda categoria sono le mele. Questo importante gruppo di referenze mostra una tra le peggiori performance del 2021 con un -8% a valore e un -11% a volume. L’offerta sembra valorizzarsi (+3 punti nel mix prezzi) e sta avvenendo grazie alla crescita del confezionato e al tentativo di sostituzione di vecchie varietà con le nuove club. Tuttavia i volumi parlano chiaro e non dovrebbe essere accettabile che una delle categorie chiave del reparto sia così in balia degli eventi e non riesca a consolidare i buoni risultati derivanti da un anno come il 2020.
Scendendo la classifica si notano alti e bassi, spesso legati ad effetti controcifra (come per le patate) o a campagne più soddisfacenti dal punto di vista produttivo (come per fragole e pesche-nettarine).



E per finire l’analisi della IV-V Gamma e delle sotto categorie di pertinenza. Dati positivi in tutti i casi, a parte le verdure da cuocere (che nel 2020 erano l’unico segmento ad aver avuto dati positivi, quindi soffre l’effetto controcifra). Le performance migliori si notano in qui gruppi di prodotti che, per breve shelf life o per occasione di consumo, avevano subito il tracollo più forte nel 2020, ovvero le insalate arricchite e la frutta tagliata.



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