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«Arance, all'estero è guerra al centesimo»

Scavo (Il Girasole): «Quotazioni da rivedere, ma la Spagna frena»

Con l'arrivo del freddo, anche in Sicilia, e le relative escursioni termiche, la pigmentazione dell'arancia nel mese di gennaio ha subito una positiva accelerazione. Il colore finalmente c'è ma il mercato, nonostante i volumi disponibili siano inferiori a quelli dello scorso anno, non decolla come ci si poteva aspettare. Se dall'estero la richiesta c'è, sul fronte dei prezzi gli operatori tedeschi e nord europei non vogliono sentir parlare di aumenti dei listini.

"Ma tenere le quotazioni dello scorso anno è impossibile - si sfoga Giovanni Scavo, responsabile commerciale della cooperativa Il Girasole di Paternò (Catania) - i rincari di materie prime ed energia sono sbalorditivi e poi, come previsto a inizio stagione, manca circa un 30% di prodotto. Come si fa a tenere i prezzi dello scorso anno? Eppure la Spagna li ha confermati e questo complica il nostro lavoro sulle piazze europee".

Tarocco e Moro vanno forte all'estero, "ma c'è una guerra al centesimo - prosegue il manager - Gli operatori vogliono caricare, ma alle loro condizioni. Sono disposti a scendere di calibro, ma non di prezzo. Il mercato interno, invece, sta vivendo una situazione di stallo, anche per l'arancia rossa: i mercati all'ingrosso si sono ormai ridimensionati, e il commercio tradizionale, con i fruttivendoli e gli ambulanti, sta pagando lo scotto delle quarantene, idem la ristorazione".

Sul fronte qualitativo, il responsabile commerciale de Il Girasole evidenzia un livello buono. "La pezzatura non è sempre elevata, ma il sapore è ottimo e ora anche la pigmentazione c'è", riassume Scavo. La cooperativa siciliana distribuisce le sue arance con i brand Donna Rosa e Felicia, che vogliono trasmettere carattere, dolcezza e bellezza. L'azienda sta proponendo anche l'Ippolito, un prodotto di nicchia, per intenditori, che differenzia l'offerta agrumicola di questo periodo.

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