Ortofrutta, le insolvenze aumenteranno nel 2022

L'indagine di Atradius: «È il settore meno indebitato in Italia, ma pesa l'evoluzione dei costi»

Ortofrutta, le insolvenze aumenteranno nel 2022
“La pandemia non frena la corsa dell’agroalimentare italiano che, dopo la brusca frenata di due anni fa, ha registrato un balzo del +4% lo scorso anno e si prevede continuerà a crescere nel corso del 2022 (+3%), confermandosi settore trainante dell’economia. Permangono tuttavia delle criticità, che tengono sotto pressione alcuni sottosettori chiave. Si tratta principalmente del calo della domanda nella ristorazione, dei prezzi elevati delle materie prime e dei rincari dell’energia.” È questa la sintesi dell’analisi del report Industry Trends Food & beverages – January 2022”, di Atradius il gruppo tra i leader mondiali nel settore dell’assicurazione del credito commerciale, fideiussioni e recupero crediti in Italia ed all’estero. 

Secondo quanto riporta l’indagine, nel settore ortofrutticolo è previsto un lieve incremento delle insolvenze per il 2022 dopo il calo dello scorso anno, risultando il meno indebitato nel panorama aziendale italiano. “Se nel 2021 il settore ortofrutta nazionale ha registrato un buon livello di vendita con una crescita anche dell’export - rileva la ricerca condotta da Atradius - le previsioni per i prossimi sei mesi indicano una domanda stabile sui livelli medi, senza rilevanti variazioni rispetto allo scorso anno”.



“È difficile in ogni caso azzardare previsioni in un settore prevalentemente influenzato da condizioni non prevedibili come quelle climatiche – proseguono gli analisti-. Anche per quanto riguarda i prezzi, e di conseguenza i margini reddituali delle aziende, oltre che all’andamento della produzione bisognerà guardare all’evoluzione dei costi dei fattori produttivi, soprattutto dei prodotti energetici attualmente in fase rialzista. In questo quadro è da rilevare il livello piuttosto basso dei mancati pagamenti nel settore ortofrutticolo, anche come effetto dei sostegni che il governo aveva concesso alle aziende nella fase più acuta della pandemia”.

Nel 2021 Atradius segnala che il livello delle insolvenze ha mostrato una riduzione del 21% rispetto al 2020, e un calo ancora più marcato (-32%) sul 2019. “Per i prossimi 12 mesi l’indicatore del trend dei pagamenti si posiziona fra “stabile” e “leggero aumento”, ovviamente nell’aspettativa che la crisi pandemica si vada sempre più attenuando e si risolva nei prossimi mesi”.



“Quanto al livello di indebitamento delle aziende del settore, si può parlare di un livello “medio” per quanto riguarda il lato delle aziende ortofrutticole, dove c’è necessità di sostenere gli investimenti produttivi, mentre è classificato “basso” per le imprese della distribuzione, che hanno soprattutto l’esigenza di gestire il capitale circolante. In generale, comunque, con un rapporto medio tra posizione finanziaria netta e capitale del 20% il settore ortofrutticolo è il meno indebitato nel panorama aziendale italiano. Anche per questo, la disponibilità delle banche a concedere credito è medio-alta”.  

Facendo un paragone con gli altri Paesi, il settore agroalimentare danese si attende un incremento di circa il 15% dei livelli d’insolvenza per quest’anno a causa della reintroduzione delle misure di contenimento del virus e i costi elevati dell’energia. In Francia invece i comportamenti di pagamento delle aziende sono stati buoni negli ultimi due anni, mentre in Germania il comparto continua ad essere in affanno, soprattutto i piccoli produttori, con scarsa solidità finanziaria e minori opportunità di esportazione delle grandi aziende. 
In Spagna invece - conclude la ricerca - la prevista maggiore pressione sui costi, il deterioramento dei margini e la graduale scadenza del sostegno del governo potrebbero comportare un aumento dei ritardi di pagamento e insolvenze nel corso del 2022”.

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