Funghi, ora nascono anche dai fondi del caffè

Circular Farm in Toscana trasforma lo scarto in risorsa passando anche dall'idroponica

Funghi, ora nascono anche dai fondi del caffè
“Non esistono scarti ma risorse”, è questo il motto di chi ha deciso di far crescere i funghi dai fondi del caffè, senza utilizzare la terra. Stiamo parlando di Circular Farm, l’azienda agricola fondata a Scandicci da Antonio di Giovanni nel 2020. Il progetto, spiega il portale Intoscana.it è nato come start up nel 2013 con il nome Funghi Espresso all’interno dell’Incubatore Universitario Fiorentino ed è approdato poi a Scandicci. Si tratta di una produzione che si basa sugli scarti dell’agricoltura e dei bar quindi paglia e fondi di caffè utilizzati per produrre funghi come il Pleurotus Ostreatus e il Shiitake.

Successivamente questo substrato di coltivazione viene usato per produrre compost che tornerà al suolo, sotto forma di concime per orti e giardini. Una parte dei lombrichi che elabora il materiale organico viene utilizzato come alimentazione proteica per le carpe koi che vengono allevate da Circular Farm, e a sua volta l’acqua in cui i pesci nuotano è riutilizzata nelle coltivazioni idroponiche per la produzione della lattuga. Un cerchio che si chiude nel nome della rigenerazione. 



“I funghi espresso prodotti dai fondi di caffè – spiega Antonio Di Giovanni a Intoscana.it – non sono solo un modo geniale e semplice di valorizzare uno scarto alimentare ma possono dare molte sostanze in più in termini nutrizionali. Questi funghi hanno caratteristiche diverse dai funghi normali, hanno un sapore più aromatico. Quello che abbiamo scoperto è che contengono polifenoli e hanno la possibilità di nutrirci e anche curarci. Un aspetto interessante è che il livello proteico dei nostri funghi è tre volte superiore rispetto agli stessi funghi coltivati sulla paglia”.

“Il Pleurotus Ostreatus che coltiviamo sui fondi di caffè viene apprezzato dai nostri clienti soprattutto per la sua carnosità – continua Di Giovanni - e viene infatti chiamato “bistecca vegana”, il suo sapore è molto simile a quello del pollo. Può essere cucinato alla griglia, al forno, trifolato o gratinato.



È possibile cimentarsi nella coltivazione dei funghi anche a casa, Circular Farm infatti ha creato dei kit per la coltivazione domestica, delle piccole scatole da bagnare tutti i giorni che in una settimana o 10 giorni permettono di ottenere dei funghi da cucinare. Oppure esiste il Kit a secchiello per l’autoproduzione domestica dei funghi usando i propri fondi del caffè.

L'obiettivo dell'azienda circolare è quello che tutti gli scarti di produzione vengano rigenerati e reintegrati all'interno del sistema stesso senza produrre rifiuti. "Il rifiuto perfetto - conclude Di Giovanni - è quello che non esiste". Largo spazio ai funghi dunque, per una rivoluzione ecologica. 

Foto: www.funghiespresso.com

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