Caro bollette e carrello della spesa

Santambrogio (VèGè): «Aumentano le vendite dei prodotti alimentari con un basso margine»

Caro bollette e carrello della spesa
Carrello della spesa sotto la lente d'ingrandimento dei distributori. Il caro bollette e la nuova ondata pandemica sono due temi che hanno caratterizzato l'apertura d'anno. Temi che impattano sulle tasche e sullo stato d'animo del consumatore: la composizione del carrello della spesa rischia quindi di cambiare, con i beni di prima necessità (pasta, farina, uva, latte, pollame...) che potrebbero quindi aumentare il loro peso specifico negli acquisti degli italiani.


Giorgio Santambrogio durante l'edizione 2019 di Think Fresh

"Questo aumento delle vendite di prodotti alimentari con un basso margine, unito ai continui aumenti dei listini dei fornitori a cui occorre aggiungere l'aumento della bolletta energetica sta minando i budget dei supermercati - dice al Sole 24 Ore Giorgio Santambrogio, amministratore delegato del Gruppo VèGè - Ma malgrado questa fase congiunturale, continuiamo a mettere in campo tutti gli strumenti a nostra disposizione per mitigare la spinta inflattiva, tutelando il potere di acquisto delle famiglie". E la Gdo lo fa soprattutto con la private label e le promozioni. Anche se questo porta a limare ulteriormente la marginalità delle insegne.

Gli aumenti dei listini, dice Santambrogio, rischiano di mettere spalle al muro i distributori. I quali devono fare i conti a loro volta con rincari importanti, a partire da quelli dell'energia. "La distribuzione è il secondo comparto più energivoro dopo la metallurgia - fa presente il vice presidente di Federdistribuzione - In goni caso la Gdo si sta comportando responsabilmente verso i consumatori finali. In un'ottica di sistema chiediamo non solo un tavolo istituzionale al Governo, ma anche una revisione dei prezzi d'acquisto ai fornitori una volta che si dovesse verificare la riduzione dei costi, oggi impazziti".



A proposito di richieste al Governo, la Gdo si aspetta qualche intervento per far fronte all'emergenza energetica. Ed è proprio notizia di ieri che il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, ha consegnato al premier Mario Draghi un documento preliminare con un pacchetto di dieci misure (anche strutturali) per contenere il caro-bollette. Un provvedimento che potrebbe dare un sostegno e un sollievo alle famiglie, ma intervenire anche sul sistema imprenditoriale.

La ripresa c'è e i numeri del consuntivo consumi 2021 elaborato dall’Ufficio Studi di Confcommercio lo testimoniano: l'anno si chiuderà con una crescita del Pil del 6,2% e dei consumi del 5,1%. Ma non tutti i settori hanno il segno più: turismo e ristorazione, tanto per fare un esempio, sono comparti in forte sofferenza.

"E’ evidente - sottolinea il direttore dell'Ufficio Studi Confcommercio, Mariano Bella - che il recupero prosegue più lentamente del previsto e per i consumi, in calo del 7,3% rispetto al 2019, il completo ritorno ai livelli pre-pandemici non avverrà prima del 2023. Per una ripresa più robusta bisognerà attendere condizioni macroeconomiche più favorevoli, anche perché la nuova ondata pandemica, con le conseguenti restrizioni e, soprattutto, l’accelerazione inflazionistica innescata dai prezzi delle materie prime, rischiano di bloccare l’ampio potenziale di consumo delle famiglie italiane. L’eccesso di risparmio forzoso e precauzionale accumulato negli ultimi due anni - conclude Bella - difficilmente troverà sbocchi favorevoli in condizioni di nuova incertezza pandemica e inflazionistica".

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