Apofruit, nuova formula per il Cda

Apofruit, nuova formula per il Cda
Raccogliendo un’esigenza manifestata dai 37 componenti del proprio consiglio di amministrazione la cooperativa ortofrutticola Apofruit ha dato avvio alle sedute “itineranti” del Consiglio di Amministrazione. La prima assise fuori dalla sede centrale di Pievesestina si è svolta a Forlì, presso lo stabilimento di ritiro e lavorazione dei prodotti sito in via Malpighi. L’occasione ha portato i consiglieri a seguire passo passo la lavorazione a doppio turno del kiwi giallo, un processo che all’interno del gruppo non ha altri paragoni per tecnologia applicata.

“I produttori che siedono in consiglio – spiega il direttore generale del Gruppo Apofruit, Ernesto Fornari – ci avevano chiesto di poter visionare in prima persona gli effetti di alcune deliberazioni da loro stessi sottoscritte. Tra queste l’adozione di nuove tecnologie molto all’avanguardia nella selezione dei prodotti e i nuovi macchinari per il confezionamento. In sostanza, visto che il loro lavoro si svolge prevalentemente in campagna e in consiglio valutano numeri e proiezioni, volevano essere edotti di ciò che fa seguito al loro impegno in consiglio.  Cosicché sono stati accompagnati lungo il percorso tecnologico ed organizzativo a cui sono sottoposti i prodotti dal momento del ritiro alla spedizione verso i mercati. Dall’etichettatura all’ingresso, alla campionatura, alla tracciabilità, alla calibratura, alle celle di conservazione, fino alla verifica di un investimento effettuato quest’anno, ossia una macchina calibratrice cosiddetta intelligente, in grado di verificare sia la forma che gli eventuali difetti dei frutti, elemento che potrebbe indurre problemi nella conservazione”.



Un percorso che ha reso esattamente acquisibile oltre all’illustrazione a parole e immagini, l’effetto degli investimenti approvati in consiglio.  Provenienti, oltreché dalla Romagna, dall’Emilia, dal Veneto, dalla Puglia, dalla Basilicata, dalla Calabria e dal Lazio, ossia dalle aree dove operano i 3200 soci della cooperativa, i consiglieri si sono detti molto soddisfatti nell’associare le visite ai vari stabilimenti con le riunioni del consiglio. “Metà della prima giornata è stata dedicata alla visita – aggiunge il presidente di Apofruit Italia Mirco Zanotti –, nella seconda parte si è svolto il consiglio come da tradizione. È un sistema che consente a tutti i consiglieri di toccare con mano l’organizzazione degli stabilimenti, la lavorazione e gestione del prodotto, non solo delle strutture che si trovano più vicine alle loro aziende. Inoltre prendono atto della attuale organizzazione, elemento utile per valutare eventuali nuove proposte di investimento”.  

Un successo che è stato replicato durante la seduta del 22 dicembre dove il consiglio ha visitato la struttura di Longiano, vicino Cesena, dedicata alla lavorazione dei prodotti biologici. Qui hanno visto sia la lavorazione di tutta la gamma bio ma anche le nuove macchine che impieghiamo per il confezionamento sia con materiali tradizionali, sia con materiali bio-compostabili in linea con la sensibilità dei consumatori di ortofrutta biologica. “Per un produttore – spiega il direttore Fornari – non è facile rendersi conto, se non de visu, della differenza tra una pellicola da imballo tradizionale ed una compostabile. È così anche per le macchine, niente sostituisce il vederle in lavorazione”.

Mercoledì 22, nella seconda parte della seduta, i consiglieri sono andati a Pievesestina a vedere la calibrazione e contemporanea selezione della mela Pink Lady® nella macchina che utilizza l’acqua per veicolare i frutti lungo le sue linee e i nuovi sistemi di confezionamento deliberati in consiglio.

I prossimi stabilimenti che saranno visitati saranno quelli di Altedo, Aprilia e Scanzano Jonico.

Fonte: ufficio stampa Apofruit