Calabria, Cedro di Santa Maria del Cedro verso la Dop

Disciplinare pubblicato in Gazzetta. Le caratteristiche dell'agrume e della sua coltivazione

Calabria, Cedro di Santa Maria del Cedro verso la Dop
Nella Gazzetta ufficiale del 7 dicembre scorso è stata pubblicata la richiesta di riconoscimento della Dop «Cedro di Santa Maria del Cedro». Il lavoro svolto sul territorio calabrese dal Consorzio del Cedro di Calabria, guidato dal presidente Angelo Adduci, sta quindi dando i suoi frutti e si avvicina l'ottenimento del marchio comunitario.

In Gazzetta è stato pubblicato il disciplinare di produzione a seguito dell'istruttoria  ministeriale e ora ci sono i canonici sessanta giorni di tempo per le eventuali osservazioni. Decorso tale termine la richiesta sarà notificata ai competenti organi comunitari.



Al momento dell'immissione al consumo i cedri della Dop «Cedro di Santa Maria del Cedro», devono rispondere alle caratteristiche stabilite dal disciplinare. L'albedo deve essere molto consistente (tra il 51 e l'85% nella sezione trasversale mediana del frutto); la buccia spessa, carnosa, consistente, liscia, a volte  lobata e costoluta; il colore verde intenso, tendente al giallo limone a maturazione; struttura solida; forma ovale ellissoide allungato, con apice picciolato; cavità basale rugosa, circondata da un colletto basso. Per gli agrumi di prima categoria il peso deve essere superiore ai 600 grammi, mentre per la seconda si deve collocare tra i 250 e i 600. Il profumo è un altro tratto peculiare: intenso, aromatico, senza alcuna inflessione di muffa o odori estranei.



L'areale di produzione
- caratterizzato da un clima mite con temperature non particolarmente rigide e ridotta ventosità - è circoscritto ai Comuni di: Aieta, Belvedere Marittimo, Bonifati, Buonvicino, Cetraro, Diamante, Grisolia, Maiera', Orsomarso, Papasidero, Praia a Mare, Sangineto, San Nicola Arcella, Santa Domenica Talao, Santa Maria del Cedro, Scalea, Tortora, Verbicaro, in Provincia di Cosenza.

Il Cedro di Santa Maria del Cedro viene allevato a vaso basso ed aperto e i suoi rami vengono appoggiati ad un telaio (pergolato) con il fine aiutare la pianta a sostenere i notevoli carichi della grossa frutta - viene illustrato nel disciplinare - Le piante necessitano, inoltre, di essere coperte con reti ombreggianti o altri sistemi di copertura che hanno il compito di proteggerle dai rigori invernali e dai forti venti i quali provocherebbero, da un lato, la rottura dei rami, e dall'altro, il contatto tra un frutto e l'altro, con il conseguente manifestarsi di graffi, screpolature o difetti estetici sulla buccia, che influirebbero negativamente sulla qualità del prodotto. Per ottenere una buccia perfetta, liscia e priva di graffi o screpolature, si frappongono tra un cedro e l'altro,  ove si rende necessario, un pezzetto di stoffa, di carta, di canna o una foglia.



La raccolta avviene in modo scalare e va effettuata a mano a partire dal 15 ottobre fino al 15 dicembre (raccolta  principale); tuttavia vi è una seconda raccolta che si verifica tra il 15 di febbraio fino al 30 di aprile (tardiva), dovuta al rinnovarsi della  fioritura.

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