«Pochi ortaggi, costi alti e rapporti di filiera difficili»

De Filippo (Futuragri): momento critico per brassiche e spinaci pugliesi dopo le piogge record

«Pochi ortaggi, costi alti e rapporti di filiera difficili»
Poca merce disponibile, costi all'origine elevati, rapporti di filiera sempre più complessi: non è un momento facile per i produttori di ortaggi, come conferma dalla Puglia Giuseppe De Filippo, responsabile di Futuragri, tra le più importanti realtà ortofrutticole del Mezzogiorno.

"La situazione è difficile, i raccolti di spinaci sono ai minimi termini a causa delle temperature superiori alla media di novembre e alle piogge di dicembre, intense e decisamente inedite in termini quantitativi: basi pensare che negli ultimi 20 giorni sono venuti giù 200 millimetri d'acqua, quello che di solito piove in un anno. Risultato: materia prima distrutta o sotto gli standard qualitativi cui siamo abituati".



Problemi anche per le brassiche, tra le punte di diamante di Futuragri: "I broccoletti raccolti a novembre avevano problemi qualitativi, erano macchiati, mentre ora, a dicembre, ce ne sono davvero pochi; i cavolfiori sono in forte ritardo a causa delle temperature particolarmente basse e della mancanza di luce".

Un quadro sconfortate, insomma, cui si aggiungono dinamiche di filiera macchinose e penalizzanti: "Negli ultimi anni la Gdo ha moltiplicato il numero dei fornitori - spiega De Filippo -  ciò comporta una mancanza di continuità nelle forniture; una volta il prodotto non venduto veniva conservato in attesa venisse richiesto dal retailer abituale, oggi si cerca di collocarlo su canali alternativi, tanto più che i costi di conservazione, al pari di molti altri, sono aumentati di molto".



Uno choc di filiera, lo definisce De Filippo, che complica la vita di chi è a monte della catena del valore potrebbe rimettere in gioco il canale dell'ingrosso. A patto sappia offrire un servizio e una logistica all'altezza delle aspettative.

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