Greenyard, le strategie per il 2030

Tre capisaldi per il consolidamento partendo da sostenibilità e rapporto con i clienti

Greenyard, le strategie per il 2030
Aumento delle vendite, ampliamento del portafoglio prodotti, rafforzamento delle relazioni con i clienti: questi i capisaldi della strategia per il 2030 di Greenyard, gruppo belga fra i maggiori fornitori di frutta e verdura nel mondo. Al centro di una fase di transizione proiettata verso un'alimentazione sana, la società intravvede un notevole potenziale di crescita che gli permette di dichiarasi ottimista. E prevede un ritorno al pagamento dei dividendi per l'esercizio 2022/2023. 



La nuova strategia, illustrata nei giorni scorsi agli azionisti, è basata su tre assi: "migliorare", "aumentare" e "immaginare". Nel dettaglio, Greenyard prevede di incrementare le vendite di circa 650 milioni di euro per raggiungere un fatturato di 5 miliardi di euro (+5%) entro il 2024/2025. Allo stesso tempo, l'ebitda rettificato dovrebbe progredire di 35-45 milioni di euro, a 200-210 milioni di euro entro il 2025 (+6-7%). 

Il colosso irrobustirà il paniere oggi composto da un migliaio di prodotti e si è posto l'obiettivo di diventare un attore importante nell'industria alimentare a base vegetale anche attraverso un'azione di estesa digitalizzazione. L'obiettivo è quello di sviluppare una relazione integrata con il cliente, che si tradurrà sia in un'ottimizzazione della catena di approvvigionamento che in un ampliamento dell'offerta di servizi. 



Greenyard punta poi a una riduzione del 70% dell'impronta di carbonio entro il 2030, mentre per il 2025 mira a diminuire l'uso dell'acqua di un 10%, la produzione di rifiuti di un ulteriore 25%, si propone di utilizzare il 100% di imballaggi sostenibili e conseguire il 100% di certificazione di conformità sociale per i suoi produttori.

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