Il Veneto scommette sulla nocciola

Progetto per valutare le varietà più adatte al territorio. Loacker segue con interesse

Il Veneto scommette sulla nocciola
Una sorta di laboratorio “a cielo aperto” per la nocciola quello che Veneto Agricoltura ha messo in piedi nel rodigino, nell'azienda sperimentale “Sasse-Rami” di Ceregnano (Rovigo), struttura dove da tempo si effettuano prove sperimentali. I produttori spingono per trovare alternative alle colture tradizionali ma c'è bisogno di capire quali sono le varietà e le tecniche che si prestano meglio.

Il noccioleto si estende su una superficie di circa 1,3 ettari ed è lungo 330 metri per una larghezza di circa 32 metri. E' costituito da quasi 700 piante di varietà Tonda Giffoni, Tonda Romana, Tonda Gentile delle Langhe, Tonda Francescana®, varietà brevettata dall’Università di Perugia, ottenuta da un incrocio di Tonda Giffoni per Tonda Romana.



Il progetto “Noccioleto”  coinvolge infatti anche il dipartimento di Scienze Agrarie e Alimentari dell’ateneo del capoluogo umbro, a conferma che da queste prove sperimentali sono attesi risultati che potrebbero rivelarsi utili  per l’intera filiera. La sperimentazione fornirà anche i dati per valutare l’adattabilità del nocciolo al territorio polesano e della pianura veneta in generale, area fin qui priva di “storicità” per questa coltura. 

Si cercherà quindi di individuare le varietà più adeguate, la tipologia di piante più vantaggiosa (piante da pollone, da innesto, micropropagate) e le tecniche di coltivazione da utilizzare (forma di allevamento, potatura, controllo dei parassiti, ecc.).



"L’idea è nata proprio dal forte impulso dal mondo agricolo", ha spiegato Alberto Negro, direttore di Veneto Agricoltura, a margine di un seminario tecnico organizzato sull'impianto. “Abbiamo realizzato un campo prova dove testiamo le più grandi varietà, sia vecchie che nuove, un po’ come facciamo nei frutteti”. La sperimentazione è iniziati circa due anni fa, ma è ancora presto per capire quali sono le varietà più produttive.

Felix Niedermayer, direttore tecnico della Loacker, presente al seminario, ha mostrato interesse: “Abbiamo già definito le varietà che vanno già bene per i nostri prodotti, ma siamo interessati all'esito della sperimentazione; vogliamo vedere cosa funziona meglio in campo”.

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