Rischio climatico, rivoluzione in Francia

Un nuovo sistema per tutelare i raccolti e 600 milioni in campo

Rischio climatico, rivoluzione in Francia
Una riforma del sistema assicurativo volta a tutelare i raccolti alla luce delle calamità naturali sempre più frequenti. In Francia fanno sul serio e dopo gli annunci (clicca qui per leggere l'articolo) passano ai fatti, con la presentazione di un disegno di legge dedicato.

In Italia si promettono e si stanziano risorse (clicca qui per approfondire), ma il governo transalpino ha messo mano a nuovi strumenti di gestione del rischio climatico in agricoltura. A presentarli la scorsa settimana sono stati i ministri Julien Denormandie (Agricoltura) e Bruno Le Maire (Economia e Finanze).



“Di fronte ai danni crescenti causati negli ultimi anni dalle calamità climatiche sempre più intense e frequenti, l'attuale sistema di compensazione delle perdite del raccolto (creato negli anni Sessanta) si sta rivelando tanto inefficiente quanto iniquo”, hanno spiegato i ministri presentando quella che viene definita “una riforma ambiziosa, essenziale per preservare la sovranità alimentare della Francia. Questa riforma deve promuovere la resilienza dell'agricoltura contro gli shock climatici, che gli agricoltori non devono affrontare da soli".

Attualmente pochi agricoltori francesi sono assicurati contro i rischi climatici, il disegno di legge vuole introdurre un nuovo regime di compensazione per le perdite dovute al meteo avverso. Il provvedimento approderà in Parlamento a metà gennaio e dovrebbe entrare in vigore il 1° gennaio 2023. Contro il rischio climatico il presidente Emmanuel Macron ha promesso 600 milioni di euro, raddoppiando le risorse attualmente a disposizione.

L'assicurazione non sarà resa obbligatoria e tutti gli agricoltori potranno avervi accesso, in virtù di un sistema vuole essere universale, guardando ovviamente alle specificità dei vari settori, ma sganciandosi da una logica regionale per premiare l'analisi della singola azienda. Il nuovo sistema francese si ispira al modello spagnolo e si svilupperà su un'architettura a tre piani.

Come sintetizza la testata specializzata Reussir.fr, per i cosiddetti rischi a bassa intensità l'agricoltore si assume finanziariamente le sue perdite, ma il governo può supportarlo nelle misure preventive, per esempio nell'acquisto di reti antigrandine, oppure nelle ventole antigelo.



Per i rischi di media intensità c'è l'assicurazione clima multirischio, i cui premi sono parzialmente sovvenzionati dallo Stato (fino al 70%, secondo le regole dell'Unione Europea) e sostenuti da assicuratori privati. A fronte di danni eccezionali, invece, scatterà la solidarietà nazionale: davanti a un evento catastrofico l'agricoltore è risarcito tramite una garanzia statale diretta.

Il nuovo sistema introdotto dalla riforma – spiega una nota del Ministero dell'agricoltura francese - sarà più comprensibile e più efficiente. Con una distribuzione chiara e condivisa del rischio tra tutte le parti interessate (agricoltori, assicuratori e Stato), consentirà ai produttori interessati di identificare più chiaramente i passaggi necessari e anticipare il risarcimento che potrebbero ricevere. Sarà inoltre più semplice e veloce poiché verrà definito un unico interlocutore per centralizzare le procedure e velocizzarne l'elaborazione.

“Per consentire a ogni agricoltore di beneficiare di una copertura efficace, stiamo istituendo un regime di garanzia universale e stiamo rendendo l'assicurazione del raccolto accessibile a tutti”, ha ricordato il ministro La Maire. “È una riforma strutturale della politica agricola francese per i prossimi decenni – ha aggiunto Denormandie - per creare sicurezza per tutti i nostri agricoltori di fronte ai rischi climatici”.

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