Clementine, basta guardare al centesimo

Clementine, basta guardare al centesimo
Guardare al centesimo ha poco senso. In un’annata caratterizzata dalla pandemia e dalla scarsa produzione, causa gelo e siccità, i player della Gdo dovrebbero evolversi ed andare incontro alle esigenze dei produttori di agrumi, clementine in primis. Riconoscere alle aziende il giusto prezzo, un prezzo che tenga conto anche di parte dei rincari delle materie prime (confezioni, trasporti, gas e luce) che devono sostenere i produttori, significa favorire l’economia dei vari bacini produttivi.

“La campagna delle nostre clementine sta proseguendo in maniera discreta. Potrebbe però andare meglio. Siccome manca prodotto, i prezzi stanno reggendo ma potrebbero essere sicuramente più alti. Come tutti gli anni annotiamo purtroppo qualche iniziativa di svendita del prodotto, ma c’è poco da fare: è un po’ la legge del mercato”, sottolinea a Italiafruit News Francesco Graziani, amministrazione della Morgia, cooperativa attiva nella Piana di Sibari (Calabria) che fa parte dell’Op Pomez e del Consorzio per la tutela delle Clementine di Calabria Igp.

“Il comparto produttivo si scontra quest’anno con rincari dei costi molto importanti e difficoltà nel reperimento dei braccianti agricoli, in quanto qui in Calabria il Reddito di Cittadinanza sta disincentivando il lavoro in campagna. Confidiamo che la nostra clientela percepisca tutte queste difficoltà e ci aiuti ad affrontare il prosieguo della campagna (da qui all’Epifania, ndr), riconoscendo sempre il giusto valore ai nostri agrumi. Se sarà così l’intera economia del nostro territorio ne beneficerà”.

Nella Sibaritide, come spiega Graziani, sono in pieno svolgimento le raccolte delle clementine Comune. La qualità è buona: “In questo autunno ci sono state piogge tranquille, che servivano alle piante dopo la siccità di questa estate. I frutti in raccolta stanno presentando buone caratteristiche qualitative in termini di pezzatura, sapore e colore. Servirebbero solo temperature un po’ più fredde per fare arrivare la qualità al top, da una parte, e per aumentare i consumi dall’altra”. 

Per la seconda parte della stagione c’è fiducia. Tanto dipenderà da quanto produzione e distribuzione sapranno fare squadra. Perché solo una filiera unita e leale può superare un problema impattante come quello dell'aumento dei costi delle materie prime. 

Le regole da seguire sono essenzialmente due: non lasciare soli i produttori e non battagliare sui prezzi portando avanti inutili “guerre” al ribasso.

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