L'ortofrutta piange Roberto Malavasi

L'imprenditore mantovano ha sviluppato le prime calibratrici per il melone

L'ortofrutta piange Roberto Malavasi
Le sue soluzioni per l'ortofrutta hanno accelerato lo sviluppo del settore. Non c'è produttore di meloni, ad esempio, che non abbia incrociato almeno una volta una delle sue macchine blu. Dal campo al magazzino Roberto Malavasi ha lasciato il segno, contribuendo al progresso tecnologico del comparto con la sua Meccanica Malavasi, azienda da lui fondata nei primi anni Ottanta.
 


L'imprenditore mantovano si è spento sabato scorso all'età di 71 anni. A Sermide, nella patria dei meloni e dei cocomeri, ha progettato e costruito baulatrici, pacciamatrici, calibratrici, spazzolatrici... Legando indissolubilmente il suo nome a quello dell'ortofrutta.

La storia professionale di Roberto Malavasi inizia sempre a servizio dell'agricoltura, ma nel mondo della bonifica del territorio mantovano. La passione per la lavorazione del ferro, però, scorre nelle sue vene: a Sermide apre una piccola attività di fabbro, una sorta di secondo lavoro, l'embrione di quella che diventerà poi la Meccanica Malavasi, società in cui poi entreranno il figlio Enrico e il nipote Cristian Chieregati, che oggi portano avanti l'attività di famiglia, punto di riferimento nelle macchine per l'ortofrutticoltura.

Malavasi ha lanciato le prime calibratrici italiane per il melone, quella a nastro divergente è stata un'innovazione che gli operatori del settore ricordano ancora, come Bruno Francescon, presidente dell'omonima Op, uno dei principali produttori italiani di meloni e angurie, amico della famiglia Malavasi.

 

"Roberto ha risolto tanti problemi a noi produttori, era davvero una persona geniale: gli spiegavi la questione e lui trovava la macchina giusta - ricorda Francescon - Lo sviluppo del melone a Mantova, ma anche nel resto del Paese, è strettamente legato alle sue soluzioni. Le sue macchine sono sempre state semplici e funzionali, costruite come una volta, solide e resistenti".

Francescon ricorda poi come Malavasi abbia ideato la soluzione per liberare il terreno dai teli utilizzati per la pacciamatura. "Era un problema per gli agricoltori, ci stava lavorando da qualche anno ma non trovava la quadra - continua l'imprenditore - Finché, come mi ha raccontato Roberto, mentre era in vacanza in Sardegna è arrivata l'ispirazione: guardando un peschereccio intento a recuperare le reti ha pensato che per i film di pacciamatura servisse un sistema simile, che necessitava di forza e delicatezza allo stesso tempo. Appena tornato in azienda ha sviluppato un prototipo e si è fiondato da noi per una prova: funzionava! Da lì è nata la macchina leva nylon, che ha avuto un'importante diffusione. Roberto era così, geniale e fantastico - conclude Bruno Francescon - Una persona a modo, umile ma di grande spessore professionale e personale".

Copyright 2021 Italiafruit News