«Dopo il Covid l'ortofrutta non sarà più quella di prima»

Testa (San Lidano): tanti trend emergenti sono destinati a consolidarsi

«Dopo il Covid l'ortofrutta non sarà più quella di prima»
La pandemia ha influenzato i comportamenti di acquisto legati all’ortofrutta accelerando alcune tendenze già in atto (la crescita delle vendite degli articoli confezionati e dei prodotti basici, una sempre maggior attenzione al prodotto sostenibile) e mostrando nuovi trend destinati a protrarsi anche nel post-Covid 19: parola di Matteo Testa, direttore commerciale di San Lidano Group

“Il mondo della frutta e della verdura era già sotto i riflettori nel periodo pre-pandemia, però mai come ora ha goduto di attenzioni mainstream, con l’emergere di una pluralità di input destinati a perdurare nel tempo”, commenta. “Tra questi, spiccano l’affermazione di etica e sostenibilità, ormai da catalogarsi come prerogative non negoziabili (non più, quindi, optional d’attrazione d’interesse esclusivo per quei consumatori disposti a spendere “qualche euro in più”); l’espressione di sempre maggior successo delle differenze varietali-locali e del concetto di made in Italy, con localismo e km0 che si assicurano spazi sempre più ampi, valorizzando la stagionalità e spingendo alla riscoperta di antiche varietà". 



Ancora, Testa (foto sopra) nota "un’attenzione generalizzata da parte dei retailer - e non solo - nei confronti della sicurezza del lavoro in tutta la filiera, accompagnata dalla richiesta di trasparenza che si concretizza con la domanda di certificazioni, tracciabilità e rintracciabilità; un riconoscimento generalizzato del forte legame tra salute ed alimentazione, sempre più fattore decisionale nella scelta d’acquisto; la crescente affermazione del brutto ma buono che ribalta il radicato sillogismo bello uguale buono, “colpevole” - tra le altre cose - di causare troppi scarti in un periodo storico che vede in primo piano la lotta contro gli sprechi come asset del concetto di sostenibilità”.

“Sul fronte distributivo, l’infausto binomio Covid 19-lockdown - aggiunge Testa - ha spinto vari canali di acquisto, primo fra tutti quello delle vendite on-line; tuttavia anche supermercati, dettaglio specializzato, superette e discount hanno aumentato la loro quota di mercato a discapito di mercati rionali e ipermercati, che faticheranno - considerando anche le nuove abitudini in fatto di frequenze d’acquisto - a rimediare alla contrazione patita”. 



Per quanto riguardo le vendite di ortofrutta confezionata, il direttore commerciale di San Lidano ritiene sia a sua volta un trend destinato a consolidarsi, anche perché conforme alle accresciute esigenze di sicurezza alimentare; un processo a suo avviso sempre più caratterizzato da una “spasmodica ricerca volta all’utilizzo di materiali sostenibili e dalla lotta all’over packaging”. Insomma, conclude Testa, “si preannuncia una decisa progressione nell’eliminazione della plastica in favore principalmente della carta o, comunque, di materiali riciclabili al 100%”.

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