Nasce «Ismea Investe», cos'è e a chi si rivolge

Nuove opportunità di finanziamento per le società di capitali dell'ortofrutta

Nasce «Ismea Investe», cos'è e a chi si rivolge
Nuovo ruolo per Ismea. Non più solo istituto di servizi, ma d’ora in poi anche partner strategico per sostenere finanziariamente i progetti di sviluppo della filiera agricola ed agroalimentare italiana. Una veste rinnovata che lo stesso ente pubblico ha presentato ieri nell’ambito di Macfrut con il lancio di “Ismea Investe”, un nuovo strumento finanziario volto a sostenere, con un investimento fra i 2 e i 20 milioni di euro, le società di capitali del comparto agricolo ed agroindustriale che abbiano un progetto di sviluppo produttivo o commerciale

La quota di intervento di Ismea viene fornita contestualmente all’investimento, da parte di un terzo finanziatore, di valore pari o superiore a quello dell’ente. Le tipologie di intervento possono assumere forme differenti in funzione dello specifico progetto: finanziamento, prestito partecipativo, acquisto di azioni, prestito mezzanino o sottoscrizione di obbligazioni. In qualità di investitore, Ismea diventa un socio di minoranza della società beneficiaria con la presenza di un proprio rappresentante negli organi sociali dell’impresa per la durata dell’investimento.

L'istituto mantiene proporzionalmente inalterata la propria partecipazione nelle varie fasi di attuazione del progetto. Il rendimento atteso, le tempistiche (tra i 5 e i 7 anni) e le modalità di uscita dall’investimento da parte dell’ente saranno indicate in sede di stipula. 



La presentazione di “Ismea Investe” è avvenuta ieri nell’ambito di una conferenza stampa a cui ha voluto prendere parte Stefano Patuanelli, ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali: “Ismea accompagna lo sviluppo delle aziende con molti strumenti: dalle analisi di mercato, agli interventi di sostegno e impulso all’imprenditoria femminile e giovanile come Donne in campo e la misura Più impresa, sino alle garanzie che hanno operato con una particolare intensità in epoca Covid per sostenere la liquidità delle aziende. A questi strumenti si affianca oggi l’implementazione di un nuovo prodotto finanziario che opera a condizioni di mercato e si rivolge alle società di capitali. Ismea Investe è un prodotto che dà una risposta a una delle principali fragilità del sistema aziendale italiano: la sottocapitalizzazione che rappresenta un freno all’accesso al credito e alle politiche di sviluppo e investimento del settore”.

“Sono certo che Ismea andrà ad individuare i progetti di maggiore valore. Il governo sta facendo la propria parte, Ismea ora fa la sua. Tocca solo agli imprenditori credere in Ismea Investe", ha concluso il ministro.


Il ministro Patuanelli

"Le aziende del settore agricolo e agroalimentare che possono accedere a Ismea Investe sono le società di capitali economicamente sane che hanno sede stabile in Italia ed un progetto di sviluppo valido da poter essere finanziato”, come ha spiegato Giorgio Venceslai (foto di apertura), responsabile della Direzione Servizi per le imprese di Ismea. “Un altro requisito richiesto è quello di non fruire attualmente di altri interventi di finanza strutturata dell’Istituto”.
 
Il nuovo strumento si appoggia sulla regola dell'apporto paritetico tra l’Ismea e l’imprenditore, il quale deve mettere una quota superiore al 50% del capitale. “Il resto del capitale viene finanziato da noi – ha aggiunto Venceslai – Andremo ora a sostenere i progetti con budget superiore ai 4 milioni di euro, accompagnando lo sviluppo delle società per diversi anni. Come soci di minoranza delle società di capitali, anche di nuova costituzione, sottoscriveremo, sulla base dell'intervento proposto e della forma giuridica della società target, aumenti di capitale, prestiti obbligazionari e strumenti finanziari partecipativi. Entro una data prestabilita, poi, usciremo dall’azienda”.

Modalità di accesso alla misura
Attraverso il portale strumenti Ismea, gli imprenditori potranno inviare la domanda di intervento, indicando i dati necessari per l’espletamento dell’istruttoria da parte degli uffici. Al termine della fase istruttoria verrà approvata la graduatoria dei progetti ammessi e si procederà – previo nulla-osta da parte della Commissione, su richiesta del Mipaaf – alla stipula degli accordi per l’attuazione e la gestione dei singoli interventi nei quali saranno definiti: gli obblighi specifici dei contraenti; il monitoraggio gestionale (acquisizione budget/semestrali/bilanci certificati); la nomina di rappresentanti Ismea negli organi sociali e le garanzie a tutela della way-out Ismea che, di norma, avrà luogo tra i 5 ed i 7 anni dall’intervento.

All’incontro ha partecipato anche il neo presidente di Ismea, Angelo Frascarelli che ha posto l’attenzione sul nuovo ruolo di partner dell’istituto di servizi. “Innovazione tecnologica, transizione ecologica ed internazionalizzazione sono le parole chiave che stanno guidando lo sviluppo dell’agroalimentare italiano, per rispondere alle sfide del nostro tempo e rafforzare la competitività del made in Italy all’estero – ha precisato – Anche noi siamo della partita, pronti ad affiancare le Istituzioni e gli imprenditori in questo percorso di crescita e a scommettere finanziariamente su progetti di sviluppo della filiera che offrano le necessarie garanzie di sostenibilità ecologica ed economica, visione strategica e coerenza rispetto alle missioni indicate dal Piano nazionale di ripresa e resilienza. Ismea Investe è uno strumento per il rafforzamento dell'agroalimentare italiano in una fase espansiva che sta caratterizzando la nostra economia dopo i difficili mesi di pandemia”.


Nel corso della conferenza hanno portato le loro testimonianze le Planet Farm, Pomeo, Joinfruit (cooperativa Sanifrutta) e Fileni che hanno usufruito di strumenti finanziari messi in campo da Ismea per sostenere i propri piani di investimento. 

Planet Farms è una società giovane e sostenibile che nasce dall'unione tra il meglio della tecnologia mondiale e il meglio della tradizione agronomica italiana con l'obiettivo di costruire il nuovo paradigma agricolo a beneficio di tutti e senza compromessi. “Il nostro progetto di vertical farming è molto ambizioso e lavora con i tempi rapidi tipici della tecnologia e dell'innovazione - ha dichiarato Luca Travaglini, co-fondatore e co-Ceo di Planet Farm - In questo frangente il rapporto con Ismea, che ci ha supportato nelle nostre necessità, è stato estremamente utile per accelerare i tempi riuscendo così, nonostante il periodo di pandemia, a completare il nostro primo stabilimento in tempi rapidi. Planet Farms non si ferma qui, anzi abbiamo già iniziato i primi passi che porteranno alla realizzazione di altri cinque stabilimenti in Italia ed Europa". 

La società agricola Pomeo punta invece alla creazione di una filiera italiana dei superfuits circolare e sostenibile attraverso l’adozione in campo di tecnologie di precision farming per la riduzione dei consumi di acqua ad uso irriguo e l’implementazione di processi produttivi volti alla valorizzazione degli scarti derivanti dalla lavorazione del prodotto fresco destinato al consumo alimentare. “In questo senso, la società conta di poter usufruire dei servizi Ismea per implementare un processo produttivo zero waste: “un modello unico e integrato, sostenibile e ad alto contenuto di efficienza e innovazione per assicurare un’alimentazione accessibile, sana e di qualità - ha dichiarato Gaetano Buglisi, socio di riferimento di Pomeo - L’investimento finanziato da Ismea ha consentito alla società agricola Pomeo di avviare un importate programma di infrastrutturazione nel Salento tra le province di Brindisi e Lecce attraverso la rigenerazione di oltre 300 ettari terreni incolti o abbandonati e la piantumazione di melagrane delle varietà Wonderful e Ako attraverso l’utilizzo capillare di strumentazione elettronica per l’agricoltura di precisione, che garantisce un monitoraggio individuale dello stato di salute e di sviluppo della singola pianta, preservando qualità e produttività”.

La cooperativa Sanifrutta è una realtà storica del panorama ortofrutticolo piemontese. Nata nel 1989 ha seguito un cammino di costante crescita, consolidata anche grazie alla costituzione nel 2015 della Op Joinfruit, attualmente una delle maggiori Op piemontesi. “Nel 2019 abbiamo deciso di compiere un ulteriore passo deliberando un investimento mirato a migliorare e ottimizzare la lavorazione e confezionamento della mela, con l’obiettivo di consolidare la posizione di mercato che attualmente ricopre e crescere ulteriormente – ha raccontato Bruno Sacchi, direttore della Joinfruit - Il progetto prevede la costruzione di fabbricato su 3 piani di 14mila mq complessivi con magazzino automatico destinato alla calibratura, alla lavorazione e alla spedizione delle mele, utilizzando le più avanzate tecnologie attualmente disponibili. Il bando Ismea ha rappresentato per noi un’opportunità fondamentale che ci ha permesso di conciliare le esigenze finanziarie dell’operazione con la complessità della struttura della tesoreria aziendale”.
 
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