Pere, UNAPera aspetta la giusta qualità

Aldrovandi: «Portiamo sul mercato solo frutti pronti per poter soddisfare i consumatori»

Pere, UNAPera aspetta la giusta qualità
Non sta ancora commercializzando la varietà Williams, la cui vendita partirà giovedì 9 settembre, e per l'Abate Fetel – in raccolta in questi giorni – si attenderà perfino la data del 2 ottobre. Per questa prima campagna UNAPera, la neonata aggregazione del settore pericolo tra 25 imprese aderenti, di cui 13 Op e 12 Op, ha deciso di portare sul mercato solo il prodotto adeguatamente maturo, per poter essere in grado di rispettare pienamente le aspettative dei consumatori nei confronti del gusto dei frutti: è l'annuncio fatto da Adriano Aldrovandi, presidente della nuova Aop a Think Fresh.

In un'annata “nera” per la produzione italiana come quella di quest’anno, UNApera ritiene sia fondamentale andare a gestire la commercializzazione del poco prodotto disponibile in Emilia-Romagna nel miglior modo possibile. Da qui la decisione di posticipare l’avvio della campagna commerciale di due varietà importanti come Williams ed Abate Fetel. 
“Per la campagna attuale avremo a disposizione la quantità più bassa mai vista nella storia delle pere italiane – ha detto Aldrovani – Tra l’altro, quest’anno i prodotti non sono neanche bellissimi. Ma almeno si presentano buoni, dal punto di vista della qualità, per effetto delle condizioni climatiche degli ultimi mesi”.



“Il nostro obiettivo primario, come UNAPera, è soddisfare il consumatore – ha proseguito – Per prima cosa abbiamo quindi deciso di evitare di immettere sul mercato i frutti appena raccolti che, normalmente, presentano caratteristiche non idonee per dare soddisfazione al palato. Insomma, le diverse varietà verranno commercializzate solo quando sono pronte per essere mangiate. Sono sicuro che la Gdo italiana ci aiuterà a valorizzarle al massimo”.

Soddisfazione al palato che, come ha ricordato anche Roberto Della Casa, “è l’unica cosa che conta per un frutto gourmand come la pera. Non ha senso impostare all’interno della filiera una competizione basata sui prezzi bassi, ma va realizzato un lavoro focalizzato sulla qualità sul modello di quanto fatto negli anni dal Parmigiano Reggiano Dop”.

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