Ciliegie, Agrintesa batte il record storico di produzione

Conferimenti a 2.700 ton. Bucchi (Alegra): «In Italia abbiamo servito 55 piattaforme distributive»

Ciliegie, Agrintesa batte il record storico di produzione
Una campagna cerasicola importante quella che ha appena portato a termine Alegra, business unit della cooperativa Agrintesa che – assieme a Valfrutta Fresco – commercializza le ciliegie coltivate in Emilia-Romagna su 380 ettari, il 30% dei quali coperti da reti. La nota cooperativa ha sfondato quest'anno il tetto delle 2.700 tonnellate ritirate dai propri soci. Un record storico che la pone tra i leader dei produttori italiani di ciliegie e probabilmente al vertice assoluto nel nord-centro Italia.

"La campagna della ciliegia è una corsa ad ostacoli di otto settimane che, per noi, indicativamente, parte il 15-20 maggio e termina verso il 5-10 luglio. Considerata la situazione vissuta da altre regioni d'Italia, la stagione di quest'anno la valuto sicuramente in positivo, pur con parecchie difficoltà legate all'evoluzione stagionale, compresa l'enorme disponibilità di prodotto che c'è stata al Sud, con molta merce di piccolo calibro che ha influenzato una parte della campagna commerciale”, sintetizza a Italiafruit News Enrico Bucchi (in foto), vicedirettore generale e responsabile commerciale Italia di Alegra

"La partenza della nostra stagione è stata buona, poi verso metà giugno le difficoltà commerciali si sono iniziate a fare sentire. Adesso stiamo concludendo con un mercato italiano decisamente più fluido per la minore pressione di produzione e la qualità rimasta costante. Le ultime consegne sono state spedite venerdì 9 luglio”.



Dal punto di vista qualitativo, le ciliegie dei soci specializzati di Agrintesa non hanno presentato significative problematiche di qualità grazie anche all’annata climatica asciutta e praticamente senza piogge che si è registrata nel Modenese – dove la cooperativa concentra gli ettari e produce la rinomata Ciliegia di Vignola Igp – e nell’areale Faentino-Forlivese. “Per un lungo periodo, il grado brix medio delle nostre ciliegie è stato attorno a 18. Anche le pezzature sono state interessanti, con il calibro 28+ che ha rappresentato il 60-70% dei conferimenti nelle due settimane centrali della stagione. Mentre nelle week iniziali e finali, il calibro prevalente è stato il 26”.

“Riguardo agli aspetti commerciali e logistici - aggiunge Bucchi - abbiamo riscontrato percentuali molto contenute di resi e contestazioni, un risultato straordinario reso possibile da una gestione competente e molto curata del prodotto in tutte le fasi, supportata in modo decisivo da tecnologie avanzate per la selezione della qualità presenti nell'impianto di lavorazione di Castelfranco Emilia (Modena)". Presso la struttura, da quest’anno, Agrintesa ha raddoppiato le linee di calibratura e selezione ottica con tecnologia Cherry Vision 3.0 di Unitec (clicca qui per leggere l’articolo). “Questo sviluppo tecnologico ci ha consentito non solo di potenziare l’intero processo produttivo della ciliegia, ma anche di segmentarlo, rispondendo al meglio alle richieste specifiche di 55 diverse piattaforme distributive in Italia".



Sul canale della Gdo italiana, Alegra ha distribuito il 95% della produzione commercializzata di ciliegie per il mercato fresco. Negli ultimi anni sono aumentate in maniera decisa le operazioni di co-branding sulla Ciliegia di Vignola Igp svolte con player della Gd e Do italiana. Ciò conferma che i contenuti di questo Igp sono ormai riconosciuti da molti operatori come portatori di grande valore nelle linee commerciali e nel rapporto con i consumatori.

“Per il futuro – conclude il vicedirettore generale di Alegra – intendiamo ragionare sullo sviluppo dell’export, che oggi vale circa il 5% delle quantità commercializzate. Vorremmo andare a cercare collaborazioni con catene distributive estere che siano interessate a premiare le caratteristiche valoriali delle Ciliegie di Vignola Igp. Frutti coltivati esclusivamente da soci specializzati in un territorio fortemente vocato alla cerasicoltura, che è espressione di massima qualità e tradizione”.



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