Si estende la domanda di cetrioli Corto Baresano

Si estende la domanda di cetrioli Corto Baresano
Il Corto Baresano, cetriolo di piccole dimensioni, liscio, senza spine, è un caposaldo della tavola pugliese. È ottimo in insalata, ma, ancora di più, adatto ad essere consumato da solo, come cruditè. A differenza di altre varietà, infatti, non è amarognolo, ma, anzi, il suo gusto tende al dolce.

Ne parla Lino Lapietra, titolare con il fratello Enzo dell’agricola Lapietra, l’azienda di Monopoli, in provincia di Bari, nota per le sue produzioni fuori-suolo, in serre idroponiche di ultima generazione: “Il nostro - precisa - è un cetriolo doc, apprezzato in Puglia ma ora anche, e in modo crescente, in altre regioni del Sud e non solo. Sono orgoglioso di dire che la richiesta c’è al punto che dovremo aumentare la produzione per soddisfarla tutta. Abbiamo stretto recenti accordi con due catene distributive del Nord per la commercializzazione dei nostri prodotti in alcuni punti vendita di Lombardia e Piemonte. Dovrebbe essere solo un inizio, perché la strada è tracciata”.

"Del resto - ricorda l’imprenditore - noi siamo nati proprio come specialisti di questo ortaggio. Negli anni ’80, quando abbiamo costruito le prime serre, trasformando la nostra azienda agricola da coltivazione in pieno campo a coltivazione protetta, il primo prodotto è stato il cetriolo. Ha subito avuto una buona risposta, ma, trattandosi di un mercato ristretto qui in Puglia, si è velocemente saturato. Allora abbiamo pensato di diversificare, puntando anche sui pomodori. E si è rivelata una scelta decisamente vincente, perché il mercato dei pomodori è molto più vasto, e permette anche di avere margini maggiori. Così, negli anni, abbiamo dedicato ai pomodori percentuali di produzione sempre più alte, fino ad arrivare al 75% di oggi. In famiglia, comunque, abbiamo sempre avuto le idee chiare: mio fratello Enzo è lo specialista dei pomodori, io quello dei cetrioli. E siamo d’accordo su un fatto: in agricoltura, come del resto in generale sugli investimenti, bisogna saper aspettare i tempi giusti, quelli maturi".

Sul metodo di produzione, Lino Lapietra sottolinea come l’ortaggio sia coltivato in serre hi-tech dotate di impianti di riscaldamento e raffrescamento. La coltivazione avviene dunque in idroponica, cioè con le radici fuori dal suolo: al posto della terra, c’è un substrato inerte a cui vengono aggiunti acqua e sali minerali in proporzioni variabili secondo le necessità di nutrimento delle piante. "Adottiamo - precisa l’imprenditore - la coltivazione verticale, sfruttando la capacità della pianta di cetriolo di comportarsi da rampicante. Si tratta di un sistema che presenta molti vantaggi rispetto a quello orizzontale: riduzione dell’utilizzo di suolo, risparmio idrico, incremento della produttività, ma anche maggiore igiene e, quindi, maggiore salubrità del prodotto. Ma per ottenere il massimo dai nostri ortaggi, dobbiamo precisare che continuiamo a coltivarli con amore e passione. Aggiungo che siamo molto vicini al residuo zero e che a breve ne otterremo la certificazione”. 

I cetrioli Lapietra sono disponibili 300 giorni all’anno, perché la produzione si ferma a gennaio e febbraio. Il sistema di coltivazione prevede tre cicli: primaverile, da marzo a maggio; estivo, da giugno ad agosto; autunnale, da settembre a dicembre. Trapianto e raccolta dei cetrioli non avvengono contestualmente in tutti i sei settori delle serre dedicati a questo prodotto: quando si raccoglie in un settore - spiega Lino Lapietra -, si trapianta in un altro e così via. L’alternarsi delle fasi di produzione durante le stagioni porta ad avere il prodotto dieci mesi l’anno. 

Fonte: Ufficio stampa Lapietra