Cannoni ancora in uso, nemmeno la scienza li affossa

I meteorologi dicono che non servono per evitare la grandine. Ma si continuano a finanziare

Cannoni ancora in uso, nemmeno la scienza li affossa
Strano ma vero. In Italia ci sono ancora tanti agricoltori che impiegano i cannoni ad onda d'urto per prevenire la grandine, nella convinzione che questo strumento obsoleto sia realmente utile. Tra i comuni dell'Unione montana marosticense, zona cerasicola d'eccellenza a livello nazionale, il pubblico continua addirittura a finanziare tale attività. E' notizia degli ultimi giorni, infatti, che il consiglio comunale di Colceresa ha deliberato il potenziamento del servizio antigrandine svolto da due cannoni presenti sul territorio, con l'approvazione di un aumento di spesa di 2.400 euro per cannone, in virtù dell'incremento delle ore di funzionamento fatte registrare negli ultimi anni.

Una scelta che lascia sbigottito Paolo Frontero, fisico-meteorologo dell'Associazione Meteo Professionisti (Ampro): "L'unico effetto degli anacronisti e antiscientifici cannoni antigrandine, basati su progetti del 1900, è quello di sprecare denaro pubblico per una cosa inefficace", chiosa in un post pubblicato sulla pagina Facebook di "Meteo in Veneto".

"Non volevo credere alla notizia pubblicata - prosegue - Pensavo che dopo le diverse dichiarazioni Arpav (Agenzia per la Prevenzione e Protezione dell'Ambiente in Veneto) e dopo i vari convegni sul tema, come quello sulla grandine tenutosi a San Prospero (Modena) nel 2001 assieme ai colleghi meteorologi Luca Lombroso e Luca Mercalli, le cose fossero un po’ cambiate. Capisco che siamo in periodo di negazionismi, terrapiattisti e chi più ne più ne metta, ma non pensavo che gli agricoltori preferissero perseverare nel dar credito ai venditori di fumo invece di consultare gli organi scientifici competenti come Arpav, Cnr (Consiglio Nazionale delle Ricerche), ecc.".


La notizia del potenziamento del servizio antigrandine a Colceresa 

Ad oggi non esistono prove scientifiche a favore dell'efficacia delle onde d'urto, prodotte dai cannoni, sull'interruzione della formazione di chicchi di grandine: "Una recensione del 2006 di Jon Wieringa e Iwan Holleman sulla rivista Meteorologische Zeitschrift ha riassunto una serie di misurazioni scientifiche negative e inconcludenti - aggiunge Frontero nel post - evidenziando che l'uso di cannoni o razzi esplosivi è uno spreco di denaro e fatica". Tra l'altro, già più di 120 anni fa, tra il 1903 ed il 1905, il governo italiano dopo aver fatto esperimenti e studi dichiarò l'inefficacia dei cannoni che, di conseguenza, furono in gran parte abbandonati. Ma come spesso avviene, la storia si ripete e le credenze popolari restano. Così questo strumento non si è mai definitivamente estinto ed è arrivato fino ai giorni nostri.

“Da un punto di vista teorico - prosegue il fisico-meteorologo - il tuono è un'onda sonora molto più potente e di solito si trova negli stessi temporali che generano grandine, ma non sembra disturbare la crescita dei chicchi di grandine. Charles Knight, un fisico delle nuvole presso il National Center for Atmospheric Research di Boulder, in Colorado, ha dichiarato in un articolo di giornale del 10 luglio 2008: non trovo nessuno nella comunità scientifica che possa convalidare i cannoni grandine, ma ci sono credenti in ogni sorta di cose”.


 Paolo Frontero, premiato dall'Uni-Met come "Meteorologo dell'Anno" 2019

L’analisi di Frontero ha destato grande interesse tra i lettori di Meteo in Veneto, generando più di 240 “Mi Piace” e oltre 100 commenti e condivisioni.  Roberta, per esempio, sottolinea: "Ricordo dalle mie parti sembrava di essere sotto un bombardamento quando si avvicinava qualche nuvola nera. Un incubo inutile". "Qualunque risorsa investita nei cannoni costituisce un affronto per la meteorologia e una grave mancanza di rispetto per chi lavora nei campi", segnala Alberto. Mentre Marco punta il dito contro le Amministrazioni: "Si continua a sperperare denaro pubblico e pure ad illudere la gente che possano servire a qualcosa".

"Eppure in zona da me, dove lo hanno installato, da alcuni anni non è più arrivata la grandine mentre gli anni precedenti era assicurata almeno ogni anno", la visione, opposta, di Andrea. "Diciamo che l'alternativa ai cannoni non c'è quindi anche se fanno poco, qualcosa fanno; secondo i meteorologi l'alternativa sono loro ma non ci azzeccano neanche, quindi meglio i cannoni secondo me". Insomma, posizioni diverse che lasciano però intendere un fatto: il cannone ad onda d'urto viene tuttora sostenuto da più parti. Sarà difficile liberarsene una volta per tutte.

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