Corteva, focus sulla biodiversità dei suoli nel vigneto

Corteva, focus sulla biodiversità dei suoli nel vigneto
Corteva Italia è partner, con i ricercatori dell'Università degli Studi di Milano (UniMI), Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali, del progetto Best - Biofertilità dei suoli nel vigneto (Biodiversity in vinEyard agro-ecoSysTems), un’iniziativa che vuole valorizzare la biodiversità del suolo, in linea con gli Obiettivi di Sostenibilità 2030 di Corteva Agriscience e con la strategia europea Farm to Fork, che vuole riportare la natura al centro delle nostre vite.
L’Italia vanta una ricchezza di agro-ecosistemi e di biodiversità unica al mondo, pertanto conoscere nel dettaglio i contesti pedologici, ambientali e biologici che alimentano la filiera del Made in ltaly è il punto focale per differenziare la qualità e l'origine delle nostre produzioni d'eccellenza, rendendole ancora più sostenibili da un punto di vista agronomico e ambientale.

Matteo Montagna, prof. al Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali UniMI, spiega: “Grazie a innovativi metodi di sequenziamento massivo del Dna e alle tecniche molecolari come il Dna metabarcoding, possiamo caratterizzare la biodiversità all'interno del suolo degli agro-ecosistemi partendo dall'estrazione del Dna ambientale direttamente da un campione di suolo. Questi metodi permettono di stimare la biodiversità del suolo (batteri, funghi e animali) in maniera speditiva e di valutarne quindi la qualità biologica. La possibilità di caratterizzare la biodiversità del suolo è utile anche per valutare l'impatto delle attività umane".

L’obiettivo di Best è, per ora, quello di sviluppare e validare per la vite un nuovo approccio per caratterizzare la diversità delle comunità di organismi presenti nel suolo delle aziende vitivinicole, utilizzando indici che descrivano la ricchezza di specie, la struttura della comunità e la qualità biologica dei suoli. La metodologia proposta, una volta validata, si prefigge di diventare un benchmark di riferimento per caratterizzare la biodiversità del suolo di ciascuna azienda vitivinicola e diventare quindi uno strumento informativo per il miglioramento dei livelli di biodiversità e dei servizi ecosistemici forniti.

Matteo Piombino, customer marketing manager Corteva, conclude: “Il progetto è stato avviato nel 2020, sono state coinvolte 94 aziende vitivinicole provenienti da tutto il territorio italiano, con un totale di 269 vigneti campionati. Ad oggi sono state effettuate tutte le analisi chimico-fisiche dei campioni ed è in corso il sequenziamento del Dna contenuto nel terreno per identificare: funghi, batteri e metazoi. Il nostro obiettivo è sviluppare e convalidare un nuovo approccio per caratterizzare la diversità degli organismi presenti nel suolo, studiando le potenziali correlazioni tra biodiversità, parametri chimico-fisici dei suoli e pratiche agronomiche adottate”.

Corteva è costantemente impegnata a condividere conoscenze che aumentino la sostenibilità ambientale per la salvaguardia globale del pianeta, con lo sviluppo di soluzioni locali a beneficio dell’agricoltura italiana, patrimonio strategico del nostro sistema agroalimentare.

Fonte: Ufficio stampa Corteva Agriscience