«Fare rete e assicurarsi per resistere al climate change»

Odorizzi (La Grande Bellezza): situazione pesante soprattutto in Piemonte

«Fare rete e assicurarsi per resistere al climate change»
"L'impressione è che questa ondata di gelo lascerà strascichi pesanti sul settore ortofrutticolo e, dai primi riscontri, sembra il Piemonte la regione più penalizzata". E' l'analisi a "caldo" di Leonardo Odorizzi, amministratore della Odorizzi srl e tra i soci fondatori de La Grande Bellezza Italiana, Rete cui fanno riferimento anche altre cinque rilevanti realtà produttive (Coofrutta, Join Fruit, Op Geofur, Bergonzoni, Frutta, Perusi) attive in terreni estesi da Nord a Sud. 

"Temperature di -7 gradi come quelle registrate in nottata nel piemontese possono fare male a molte produzioni, come pesche e susine, in piena fioritura... Dove non ci sono reti di difesa antibrina il bilancio può risultare davvero pesante, anche se è prematuro parlare di stime".



Nel Veronese, area di riferimento per l'azienda di Odorizzi, l'impressione è che i danni siano a macchia di leopardo: "Tra le colture più colpite ci sono le albicocche, che produco anche nei miei terreni, ma la produzione scaligera è comunque contenuta in termini di volumi. In Trentino potrebbe essere necessario un robusto diradamento sui meli mentre la Romagna ha vissuto una notte di passione. Al Sud la situazione sembra più tranquilla. In ogni caso, stiamo attenti a non fare allarmismo che potrebbe spingere qualcuno a pensare di rifornirsi anzitempo all'estero: aspettiamo le rilevazioni".



"Una struttura a Rete come la nostra è utile, in situazione come queste, per ammortizzare danni e problemi" , sottolinea Odorizzi. Secondo il quale è diventato fondamentale assicurarsi: "Ero uno dei più restii a pensare a forme di salvaguardia, ma i costi imprenditoriali e di gestione sono sempre più elevati e i cambiamenti climatici possono stravolgere la situazione dall'oggi al domani: i rischi vanno limitati".

Foto di gruppo per La Grande Bellezza. Odorizzi è il secondo da sinistra

"Tutti questi sfasamenti stagionali hanno un pesante costo per le aziende, che devono fare il conto anche con la siccità", ha affermato ieri Daniele Salvagno, presidente di Coldiretti Verona, nel sottolineare che questi sono solo alcuni degli effetti del cambiamento climatico. "Negli ultimi anni stiamo assistendo a gelate tardive sempre più frequenti, le quali, complice il fatto che gli inverni sono miti, si verificano a fronte di fioriture precoci", la considerazione di Francesca Aldegheri della Confagricoltura veronese.

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