«Clementine, poca ricerca e lungimiranza»

Big di settore e Crea a confronto: malgrado la crisi non s'investe

«Clementine, poca ricerca e lungimiranza»
Le ricorrenti crisi di mercato delle clementine richiedono un mea culpa della produzione e di alcune organizzazioni che la rappresentano: lo sostengono esponenti politici vicini al settore e lo afferma anche chi, in questo mondo, lavora da tempo e conosce bene il "sistema" Paese.

"Gli investimenti in ricerca e sviluppo in Italia sono molto ridotti, come è emerso anche dal recente workshop Il trasferimento tecnologico nel settore agrumicolo - innovazioni e strumenti del Crea per le imprese organizzato dal maggior istituto di ricerca in agrumicoltura del nostro Paese", sottolinea Marco Eleuteri, amministratore delegato di Op Armonia, realtà impegnata in progetti di miglioramento e rinnovamento varietale che in generale - per usare un eufemismo - stanno riscuotendo poco successo in termini di adesioni.

Nel corso del webinar, sono stati presentati i risultati del progetto di miglioramento varietale Crea sugli agrumi: interessano dieci nuove varietà ibride, tra clementine, mandarini, pompelmi e arance. Un "pacchetto" selezionato grazie anche alla partecipazione di aziende agrumicole ai programmi di ricerca legati al Fast Track dello stesso Crea, che assegna agli aderenti una sorta di prelazione rispetto alla concorrenza sul successivo diritto di commercializzazione in esclusiva. Altro strumento di ricerca sono i Programmi di sviluppo congiunto che permettono la "contitolarità" dei brevetti delle varietà selezionate.


"Per partecipare a Fast Track è richiesta una cifra modesta - sottolinea Eleuteri - ma solo tre Op clementicole dell'Italia peninsulare hanno finora aderito. Esiste un solo programma di miglioramento genetico della clementine italiana, avviato nel 2017, finanziato interamente dalla nostra Op Armonia e coordinato dall’agronomo calabrese Francesco Perri che ha  prodotto un primo  risultato, la clementine Perrina (nella foto di apertura); mutazione spontanea della varietà Comune, matura a partire dalla seconda metà di dicembre e sta conseguendo buoni risultati”.

Due invece i progetti attivati nei Programmi di sviluppo congiunto: il primo finanziato dalle Op siciliane Oranfrizer, Rosaria ed Esperidio; l'altro incentrato sul miglioramento genetico della clementine e mandarino-simili finanziato invece sempre da Armonia. Una coppia di programmi senza i quali, ha detto Marco Caruso del Crea, il percorso di innovazione varietale  non avrebbe la sufficiente competitività ed efficienza per decollare. 

Ma ancora non basta: "Le Op che manifestano interesse nei confronti dei progetti del Crea - ha detto al webinar Federica Argentati del Distretto Agrumi di Sicilia - sono poche. Sul piano commerciale le imprese sono ancora individualiste e la ricerca potrebbe fungere da comune denominatore".

Campo sperimentale di Op Armonia. In apertura clementine Perrina

"Come è possibile che in questo scenario di crisi ricorrenti e di drammatico declino del Made in Italy solo una ristretta cerchia di Op clementicole abbiano aderito al Fast Truck?" si è chiesto  Perri. "Come ci si può continuare a lamentare senza fare nulla per migliorare lo status quo? La ricerca è fondamentale e può garantire validir risultati: Perrina ne è un esempio".

Salvo Laudani ha confermato la volontà di Oranfrizer di sostenere l’attività del Crea: "Le imprese hanno la necessità di essere competitive sui mercati internazionali e questo dipende molto dalla qualità e dai risultati della ricerca. Oggi l’innovazione agrumicola corre veloce, i competitor internazionali sono sempre più agguerriti: dobbiamo tutti fare la nostra parte, ricerca pubblica e imprese private".

Copyright 2021 Italiafruit News