«Avanti con sostenibilità certificata e territorialità»

L'azienda Sgubin ha ottenuto il marchio per le buone pratiche «Io sono Friuli Venezia Giulia»

«Avanti con sostenibilità certificata e territorialità»
Lotta integrata e riduzione dell’utilizzo di pesticidi, oltre ad un’attentissima gestione agronomica che rispetta l’ambiente e valorizza ogni singolo prodotto.
E’ grazie a queste buone pratiche che l’azienda agricola Sgubin di San Valentino di Fiumicello (Udine) si è aggiudicata il marchio dorato “Io sono Friuli Venezia Giulia”. 
Nata in seguito all’iniziativa #iocomprofvg promossa da Agrifood Fvg per la sensibilizzare i cittadini all’acquisto di prodotti locali durante il lockdown, la certificazione premia le imprese impegnate nella sostenibilità di tipo ambientale, economica e sociale. Il marchio ha lo scopo di valorizzare il territorio e i prodotti agroalimentari friulani come la pesca di Fiumicello, frutto tradizionale prodotto da Sgubin e celebrato annualmente dalla mostra regionale, giunta alla sua 61esima edizione.


Ma qual è la filosofia dell’azienda? “Coltiviamo i nostri prodotti come se fossimo noi i primi clienti, come a dire ‘coltivo come devo mangiarlo’ – spiega a Italiafruit News Nadia, moglie del titolare – per questo motivo abbiamo ridotto l’utilizzo di pesticidi. E le nostre tecniche agronomiche rispettano i nostri obiettivi: negli ultimi anni, anziché utilizzare diserbanti, abbiamo iniziato a tagliare manualmente le piante infestanti o, al massimo, ad utilizzare qualche strumento”.

“Inoltre – aggiunge – pratichiamo la lotta integrata con gli insetti antagonisti per evitare del tutto i trattamenti. Cerchiamo di intervenire solo quando necessario, soprattutto sulle pomacee”.


Le pesche di Fiumicello

L’azienda, che si estende su una superficie di 70 ettari quasi tutta in campo aperto, vanta un’ampia produzione di asparagi: “Coltiviamo i bianchi su tre ettari ed una piccola parte è dedicata ai verdi – dice la produttrice – mentre quest’anno abbiamo introdotto anche l’asparago viola”.
E continua: “Abbiamo una discreta produzione di fragole, con 10mila piante che rinnoviamo annualmente per offrire un prodotto gustoso e appetibile. Vera e propria rivelazione degli ultimi due anni è l’albicocca: un frutto che sta piacendo molto al mercato, se consumato sotto maturazione quando mantiene tutte le sue preziose caratteristiche di gusto”.
Tra le altre produzioni anche radicchi, asparagi, mele, pesche, melanzane, peperoni, zucchine, fagioli, spinaci, cavoli. 



I prodotti sono commercializzati sulle catene della Gdo a livello regionale, su qualche mercato all’ingrosso e tramite la vendita diretta. “Durante il lockdown abbiamo aperto un e-commerce con buoni risultati – sottolinea Nadia - ma al momento le vendite sono sospese perché non riusciamo a dedicargli abbastanza tempo. In futuro lo riapriremo sicuramente, sono gli stessi consumatori a chiedercelo”.
Sui prezzi commenta: “All’ingrosso si potrebbe ottenere qualcosa in più, mentre della Gdo non ci possiamo lamentare: collaboriamo con i supermercati da circa otto anni e le quotazioni sono buone”.


La sostenibilità parte dall’azienda ma anche dai consumatori. “Oggigiorno l’omogeneità di prodotto è una discriminante mentre i nostri prodotti non sono tutti uguali – ancora Nadia – i consumatori sembrano comunque apprezzarli: hanno capito che la qualità di un frutto non dipende dall’estetica. Anche se in molti continuano a chiederci i prodotti più ‘belli’, c’è una fetta crescente di pubblico che apprezza il fatto che vendiamo ciò che produciamo”.

E conclude: “Il meteo incide al 90% sul nostro lavoro e capita che qualche frutto venga danneggiato da eventi climatici avversi ma è sbagliato considerarli scarti. Per esempio quest’anno una forte grandinata ha rovinato la nostra coltivazione di pere, allora abbiamo pensato di trasformarle: nasce così la novità di quest’anno, il nostro succo di pere. Lo realizza un laboratorio specializzato e, al momento, è molto apprezzato. Va ad aggiungersi alla nostra linea di trasformati che comprende anche il succo di mela, l’aceto e la marmellata di albicocche”.

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