«Effetto Covid, fatturati in crescita per i fruttivendoli»

Prampolini: da metà ottobre trend ok anche per piccole e medie superfici della Do, prezzi stabili

«Effetto Covid, fatturati in crescita per i fruttivendoli»
Vendite e fatturati in aumento nei punti vendita del dettaglio tradizionale e nelle superfici medio-piccole della distribuzione organizzata, ma nessuna speculazione sui prezzi: dal suo osservatorio privilegiato Donatella Prampolini, presidente nazionale della Federazione italiana dettaglianti alimentari (Fida-Confcommercio), del Gruppo D.It e di Realco, inquadra così la delicata fase attraversata dal commercio ortofrutticolo.

"Dalla seconda metà di ottobre - spiega - il giro d'affari è lievitato sia per i cosiddetti fruttivendoli che per le catene della Do, eccezion fatta per le grandi superfici di vendita. Gli italiani mostrano preoccupazione e stanno tornando le abitudini che avevano connotato il lockdown della scorsa primavera, compreso il ricorso alle consegne a domicilio: dopo lo stop estivo, hanno ripreso quota".


  
Prampolini non nasconde che "la nostra categoria può definirsi privilegiata rispetto a molte altre: lavoriamo e continuiamo a guadagnare, ma siamo ben consapevoli che una volta terminato il blocco dei licenziamenti, una volta calata la disponibilità di soldi in circolazione, la minor capacità d'acquisto colpirà inevitabilmente anche il food". 

Di tutt'altro tenore il sentiment che si respira nella fase dell'ingrosso: "I dettaglianti che frequentano quotidianamente i Mercati testimoniano la crescente inquietudine e preoccupazione soprattutto da parte di chi lavora con l'Horeca, colpito duramente dall'ultimo Dpcm".



Per quanto riguarda i prezzi dell'ortofrutta, afferma perentoria Prampolini (foto sopra), non ci sono aumenti in atto nè fenomeni speculativi, anzi: "Registriamo una riduzione dei listini di alcuni prodotti pregiati come i tartufi". Nei giorni scorsi l'imprenditrice, che è anche vicepresidente nazionale di Confcommercio, ha partecipato a una conference con esponenti governativi: "La possibilità di un lockdown o comunque di un restringimento di orari con ulteriori chiusure purtroppo è concreta. Secondo noi una buona soluzione è chiudere tutto la domenica, giornata in cui già oggi c'è una flessione del fatturato, in quanto la gente non sente la necessità di fare la spesa". 

In una nota divulgata ieri, infine, Coldiretti Puglia afferma che "con la paura del lockdown sono iniziate le file davanti a supermercati, negozi e mercati degli agricoltori di Campagna Amica dove si stima un aumento della clientela in media del 15% per fare scorte di prodotti alimentari rispetto alla scorsa settimana". 

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