Aglio di Voghiera Dop, un'eccellenza in crescita

Il presidente del consorzio Simone Bacilieri: «Ottima qualità per quest'annata»

Aglio di Voghiera Dop, un'eccellenza in crescita
Circa 125 ettari certificati, 35 aziende associate, una produzione in crescita e un ottimo riscontro da parte della Gdo. Stiamo parlando dell’aglio di Voghiera Dop, prodotto coltivato nell’area del piccolo comune ferrarese e nei comuni confinanti, che è protagonista quest’anno di un’ottima annata.



“Se l’anno scorso la produzione si aggirava sui 6mila quintali di prodotto certificato – spiega a ItaliaFruit News il presidente del consorzio Aglio di Voghiera Dop Simone Bacilieri – quest’anno arriveremo a 7mila quintali, con una media produttiva che si aggira sui 50/60 quintali per ettaro. La nostra è comunque una crescita limitata a causa delle misure dettate dal disciplinare, che prevedono una rotazione colturale di 4 anni su terreni abbastanza ridotti”.

Anche la qualità del prodotto quest’anno è particolarmente interessante. “Lo scorso anno ci eravamo imbattuti in problematiche fitosanitarie, quest’anno fortunatamente non ce n’è stata traccia – continua Bacilieri – abbiamo selezionato il prodotto più bello per riseminarlo e la qualità è davvero ottima, con agli che si mantengono a lungo e una netta mancanza di scarti. Anche il calibro è costante, anche se non raggiungerà mai quello dei prodotti a provenienza spagnola”.



Se il consorzio si occupa costantemente della valorizzazione e della promozione del prodotto, la commercializzazione passa attraverso tre confezionatori interni, loro stessi anche produttori. “Sono gli unici autorizzati a vendere il prodotto certificato – aggiunge il presidente – da circa tre anni abbiamo siglato con loro un accordo: tutti i produttori, già prima della semina, conoscono già il prezzo di vendita e sono certi della collocazione dei prodotti”.

L’aglio di Voghiera Dop è commercializzato principalmente nelle catene della Gdo e nei negozi al dettaglio, con una categoria di prezzo superiore rispetto all’aglio generico. 
Decisamente limitato il commercio con l’estero. “Non abbiamo i quantitativi sufficienti per poter commercializzare con l’estero, abbiamo venduto qualcosa solo in Austria e in Germania a Francoforte, oltre ad aver avuto dei rapporti conoscitivi con il Giappone ma in generale non si tratta di mercati alla nostra altezza”.
Molto positivo il posizionamento in Gdo: “I consumatori hanno imparato ad apprezzare il nostro prodotto – dice Bacilieri – e anche i supermercati lo stanno capendo, per questo riescono a piazzarlo su una fascia di mercato più alta”.



E conclude: “Finchè è stato possibile, abbiamo sfruttato iniziative e fiere per promuovere il nostro prodotto ma ora è tutto bloccato. Dopo la tradizionale fiera che abbiamo fatto ad agosto al castello del Belriguardo, non abbiamo grande previsioni; speriamo che la situazione si possa risollevare presto”.

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