Pericoltura in pericolo, l'Sos della filiera

L'Oi esprime grande preoccupazione per la stagione. E lancia alcune proposte

Pericoltura in pericolo, l'Sos della filiera
Non usano mezzi termini i rappresentanti dell'Oi pera per manifestare i timori della filiera circa il futuro di una delle produzioni frutticole di punta del Made in Italy: nel comitato di coordinamento di martedì, infatti, i partecipanti hanno espresso "fortissima preoccupazione" per un settore che arriva da un’annata a dir poco disastrosa - con quantitativi drasticamente compromessi, oltre che dall'andamento climatico, dai fenomeni della cimice asiatica e della maculatura bruna - e ora rischia di bissare il flop: "Già lo scorso anno sono state quantificate perdite di reddito enormi: si stima che non solo l’agricoltore non abbia marginalizzato, ma che i costi di produzione abbiano superato di circa ottomila euro la Plv ad ettaro. Dopo una stagione del genere era vitale una nuova campagna che potesse dare un po’ di respiro ai produttori e invece, purtroppo, siamo costretti a registrare una situazione sempre più preoccupante".


Gianni Amidei

La produzione totale molto probabilmente è quella stimata in fase di previsione, evidenziano i rappresentanti della filiera ma "molte, troppe avversità stanno creando problemi qualitativi soprattutto sull'Abate Fetel", tanto da far pensare che "il prodotto di buona qualità sarà anche quest’anno molto contenuto". 

Il gelo di fine marzo-inizio aprile ha creato grossi problemi qualitativi di "cinghiatura" e "rugginosità", mentre lo sviluppo dei frutti, che fino a qualche mese fa sembrava buono, oggi risulta ostacolato dalle elevate temperature; sono però soprattutto i frequenti ed enormi attacchi fungini – maculatura bruna e calicina - che stanno mettendo a rischio gran parte della produzione, elevandone nel contempo i costi di produzione.

Ci sono molti progetti di ricerca in atto, sui quali anche l'Oi pera si è impegnata. Ma "alla ricerca serve tempo" quando invece "non c’è più tempo e urgono risposte". La soluzione migliore a questi problemi non potrà che essere "un approccio integrato fra diverse tecniche; in un momento di estrema negatività come quello attuale  è tuttavia indispensabile richiedere e ottenere in fretta l’uso eccezionale di alcuni prodotti che rivelano una certa efficacia. Una soluzione temporanea, di breve periodo, ma assolutamente indispensabile per fronteggiare l’emergenza in atto".

"Ormai da anni – dichiara in una nota Gianni Amidei, presidente dell’Oi pera - a fronte di sempre maggiori problemi fitosanitari, dovuti anche ai cambiamenti climatici e a nuovi organismi nocivi, è in atto una diminuzione costante della disponibilità di molecole autorizzate ed efficaci. Senza le necessarie e valide alternative è indispensabile richiedere la deroga all’utilizzo di alcune di queste sostanze: ci impegneremo a presentare le richieste alle istituzioni preposte, affinché l’iter si svolga nei tempi più rapidi possibili".



Parallelamente viene ritenuto necessario "ottenere supporti economici per tutti coloro che in questo importante e critico momento stanno subendo forti danni, snellendo la burocrazia e soprattutto legando la concessione dell’aiuto a un danno certo e facilmente quantificabile".

"Nella negatività del periodo – conclude Amidei - le grandi difficoltà hanno senza dubbio creato una nuova e maggiore coesione fra tutto il mondo produttivo così come della ricerca e questo è di buon auspicio per l’ottenimento dei risultati. Tutti le più importanti aziende della produzione, del commercio e della trasformazione, che siedono nel tavolo dell’Oi pera chiedono fermamente alle istituzioni interventi concreti e immediati per evitare la scomparsa della pericoltura in Emilia Romagna, culla della produzione nazionale ed europea".

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