Crisi ortaggi, il crollo dell’Horeca è il problema numero uno

L'azienda grossista Agroparma: «La ristorazione lavora al 30% del potenziale»

Crisi ortaggi, il crollo dell’Horeca è il problema numero uno
Il crollo della domanda del canale Horeca è un aspetto determinante nella spiegazione alla crisi che, ormai da diverse settimane, sta riguardando verdure come melanzane, zucchine, pomodori e insalate. Ne è convinta Agroparma, tra le importanti aziende grossiste che operano all’interno del Mercato ortofrutticolo di Parma.

“In città d’arte come Parma e Modena, i ristoranti stanno lavorando al 30-35% del loro potenziale - fa sapere a Italiafruit News uno dei referenti commerciali dell’azienda - In termini di perdita di chili commercializzati sono bei numeri, che pesano tanto sulla contrazione del consumo interno degli ortaggi”.



“L’offerta estera in Italia è scarsissima, quindi non credo che le difficoltà di queste ultime settimane siano state condizionate da una eventuale maggiore importazione. Semmai occorre segnalare che, quest’estate, le richieste dei Paesi esteri sono sottotono rispetto ad altre annate. Il risultato è una domanda abbastanza lenta per tutte le orticole e, specialmente, per pomodori, melanzane e zucchine”.

“La scorsa settimana sono andati leggermente meglio gli ortaggi a foglia, a fronte di un calo dell’offerta dovuto ai problemi nei trapianti causati dalle piogge di giugno. Quando ci sono temperature di 30-35 gradi centigradi, è comunque più difficile produrre una insalata di alta qualità e la professionalità degli agricoltori può quindi venire fuori meglio che in primavera”.



Se il mercato delle verdure continua a rimanere appesantito, le pesche e le nettarine danno invece risposte positive. Secondo Agroparma, infatti, la richiesta per entrambi gli articoli è buona: le pezzature più grosse, la scorsa settimana, sono oscillate dai 2,5 euro il chilo delle nettarine ai 2 euro delle pesche gialle. Si tratta di valori di tutto rispetto per il periodo.

Per l’uva da tavola italiana, la prima parte di stagione non è stata sicuramente brillante sul fronte della domanda. Ma, a detta dell’azienda parmense, “è ancora troppo presto per fare valutazioni. Non appena arriveranno le varietà Italia e Pizzutella potremo capire che tipo di stagione sarà - conclude il referente commerciale - Da parte nostra, per ora, ci stiamo difendendo abbastanza bene con la Vittoria di Trani di ottima qualità, che quota a 1,6-1,8 euro il chilo, e con le apirene rosate che spuntano anche 3 euro il chilo”.

Copyright 2020 Italiafruit News