Romagna, si rilevano danni anche sulle pere Abate Fétel

Frutticoltura ko dopo la gelata di martedì. Il punto della situazione con Condifesa Ravenna

Romagna, si rilevano danni anche sulle pere Abate Fétel
Emilia-Romagna sotto scacco del freddo. Dopo la gelata tardiva che martedì 24 marzo ha interessato tutte le maggiori zone ortofrutticole della regione, dalla Romagna al Modenese, dal Ferrarese al Reggiano, ieri i produttori emiliano-romagnoli si sono risvegliati con la neve, caduta anche nelle aree pianeggianti e in quelle più vicine alla costa. 

L’inverno è tornato, tutto d’un tratto, e ha portato via le speranze di tantissimi frutticoltori che si stavano preparando alla campagna 2020. Fabio Pesci, direttore di Condifesa Ravenna, ci spiega: “Stiamo ricevendo continuamente nuove segnalazioni da parte dei nostri soci produttori. I periti delle assicurazioni faranno le dovute valutazioni sui danni solo prima della raccolta. Ma la sensazione è che le conseguenze della gelata di martedì siano pesantissime per albicocche, susine, pesche, nettarine, ciliegie e per una parte dei kiwi. Sono state colpite, inoltre, anche le pere Abate Fétel che stavano iniziando a fiorire”.

Secondo le denunce già arrivate negli uffici del Consorzio di difesa romagnolo, "la forte gelata ha compromesso le produzioni dei frutteti delle colline dell’Appennino faentino e forlivese, fra Casola Valsenio, Brisighella, Marzeno e Modigliana", precisa Pesci. Per quanto riguarda la pianura, invece, si può registrare una "tendenza di danno estremamente elevato nelle zone dell'entroterra situate tra il Ravennate e l’Imolese", come ad esempio Lugo, Massa Lombarda e Castel Bolognese. Danni minori, ma sempre importanti, si rilevano a Forlì, Cesena e in parte a Rimini.


Fiori necrotizzati di pesche  

In un video postato ieri su Facebook da Coldiretti Ravenna, Nicola Gramentieri, frutticoltore di Casola Valsenio e responsabile dell'organizzazione per l'alta collina faentina, sottolinea la sua disperazione. "Nella notte tra lunedì a martedì, le temperature minime sono andate dai meno 5 ai meno 9 gradi centigradi in provincia di Ravenna - spiega - A Casola Valsenio abbiamo toccato i meno 6 gradi, registrando danni del 100% su pesco, susino e kiwi. Quest'anno non potremmo raccogliere nessun frutto. Siamo veramente a terra. Abbiamo avuto temperature molto alte a gennaio e febbraio, pochissima acqua, poi questa gelata è stata la mazzata finale. Siamo disperati".

Un altro socio della Coldiretti ravennate, di Castel Bolognese, riferisce sempre attraverso un video su Facebook che la sua produzione di kiwi è azzerata: "I germogli si sono avvizziti, stanno appassendo ed è quindi tecnicamente compromessa la maggior parte del nostro prodotto. Un freddo di questa portata non era prevedibile in questo momento in cui la ripresa vegetativa era in pieno svolgimento".

Tra le zone più colpite della provincia di Ravenna c'è anche il comune di Conselice, dove opera la Cab Massari. “Da noi la temperatura è scesa fino a meno 5 gradi centigradi” spiega a Italiafruit News Fabio Zannoni, tecnico della cooperativa agricola. “Dai primi sopralluoghi in campo, fatti ieri, abbiamo potuto verificare danni del 100% sui fiori di albicocche fino alla cima degli impianti (4-4,5 metri di altezza), mentre sui pescheti un danno gravissimo è visibile fino a 3-3,5 metri di altezza. Una gelata così devastante non ci voleva proprio”.


Fiori necrotizzati di albicocche 

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