Torna Cibus 2020 e la fiera assume cadenza annuale

Inaugurazione prevista l'11 maggio a Parma, capitale della cultura

Torna Cibus 2020 e la fiera assume cadenza annuale
Il salone internazionale dell’alimentazione Cibus raddoppia e da fiera biennale passa ad annuale. Ad annunciarlo nei giorni scorsi Antonio Cellie, il ceo di Fiere di Parma, durante la presentazione milanese della kermesse 2020, attesa a Parma dall’11 al 14 maggio: la manifestazione ci sarà quindi anche nel 2021, andando ad eliminare l'appuntamento intermedio di Cibus Connect. Quest’anno, inoltre, la fiera potrà beneficiare anche del vivace contesto in cui è inserita, ovvero la città di Parma che riveste il ruolo di capitale della cultura.

Per testimoniare il profuso impegno nel progetto di annualizzazione dell’appuntamento, Fiere di Parma ha approntato un budget biennale di oltre 5 milioni di euro per il programma di incoming dei buyer, in collaborazione con Ita/Ice e con la regione Emilia-Romagna. Tra gli oltre 3000 espositori attesi, ci saranno nomi come Citterio, Fabbri, Melegatti e Nestlè, solo per citarne alcuni. Saranno quattro gli asset su cui si svilupperà l’intera fiera, ovvero la cultura di un cibo sano e sostenibile, il rilancio dei consumi interni, il legame con il territorio e la flessibilità come chiave dell’export.

“La nostra mission è quella di fungere da volano per far crescere il consumo interno – ha dichiarato Antonio Cellie, ceo di Fiere di Parma – Continuiamo a guardare ai mercati esteri, ed anzi abbiamo potenziato budget e contenuti per l’incoming dei buyer esteri, ma le gravi problematiche che affliggono il commercio internazionale devono orientarci ad un recupero di quote nel mercato nazionale. Una strategia che andremo a sviluppare con la Distribuzione e i gli operatori del Fuori Casa”.

A rimarcare la strategia di Cibus nell’assumere un ruolo di booster del made in Italy alimentare anche Ivano Vacondio, presidente di Federalimentare, che ha commentato: "Essere il secondo comparto produttivo del Paese con numeri che sono in controtendenza con il resto dell’industria italiana è un grande merito dei nostri prodotti e del nostro know how, ma è al tempo stesso una grande responsabilità. Non possiamo permetterci passi falsi e dobbiamo tentare il tutto per tutto per difendere le nostre eccellenze dai rischi che incombono sul settore del food & beverage. Al di là delle incognite internazionali, l’unico punto fermo resta il valore di ciò che produciamo. Ed è questa eccellenza che esponiamo a Cibus, con l’obiettivo di dare un segnale forte: il nostro food&beverage è una ricchezza tutta italiana, ma al servizio del mondo".

Cibus rimarca la sua attenzione a supportare l’espansione sui mercati internazionali, attraverso il lancio del nuovo progetto “M*eating Italy” a Expo di Dubai 2020 (aprile-ottobre), uno spazio di ristorazione innovativo che raccoglierà il meglio delle eccellenze del made in Italy.
Tra le novità della fiera anche il nuovo centro di competenza “Destination Management” che sarà replicato su tutto il territorio nazionale, offrendo ai top buyer italiani ed esteri un’esperienza completa di Food Authentic Italian, sulle orme del programma di successo “Factory and Terroir Tour”.
Non mancherà un’attenzione verso tematiche sostenibili attraverso il Cibus Innovation Corner in cui saranno esposti prodotti selezionati da un pool di esperti per capacità innovativa nella sostenibilità della filiera produttiva e nella valorizzazione del territorio. 

Considerate date e obiettivi, Cibus sembra voler competere con TuttoFood, il salone internazionale B2b dedicato al settore del food&beverage che si terrà a Milano nella settimana successiva, dal 17 al 20 maggio. Non è poi da dimenticare che nella settimana precedente a Cibus, i padiglioni di Rimini Fiera si preparano ad accogliere il settore ortofrutticolo a Macfrut. Un sovrapporsi di date che potrebbe finire per generare qualche malcontento tra gli operatori del settore alimentare.

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