Lattughe Iceberg, in Romagna si punta all'Igp

Le prospettive per la nuova campagna con l'azienda Tufo di San Mauro Pascoli

Lattughe Iceberg, in Romagna si punta all'Igp
I produttori di lattughe Iceberg di San Mauro Pascoli (Forlì-Cesena) pensano all'Igp. L’ipotesi di avviare un percorso comune per ottenere la certificazione europea è sostenuta da diverse aziende locali, tra cui la Società Agricola Tufo - I Sapori Della Natura, specializzata da oltre 40 anni nella coltivazione e nella commercializzazione di insalate e sedano di prima gamma.

"A San Mauro Pascoli, la lattuga Iceberg vanta una storia più che trentennale. E fra i pochi produttori della zona e il Consorzio Agribologna, di cui siamo soci, si è instaurata una sorta di collaborazione non formale per provare a raggiungere il traguardo dell'Igp nel giro di 2 o 3 anni", spiega a Italiafruit News l’imprenditore Massimo Tufo

Per questa stagione, l’azienda Tufo, certificata Global Gap e Qc Emilia Romagna, ha destinato una cinquantina di ettari in campo aperto (tutti situati nel comune romagnolo) alla coltivazione delle insalate Iceberg, trocadero e gentilina e del sedano. 



"L'Iceberg è, insieme al sedano, il nostro prodotto di punta - specifica il titolare - In questi giorni siamo impegnati nelle attività di preparazione dei terreni. Il nostro programma di trapianto, partito all’inizio di febbraio, ci consentirà di effettuare le prime raccolte verso metà aprile o, forse, anche prima, se continuerà l’inverno mite”.

La raccolta, poi, prosegue di solito per sette mesi consecutivi terminando a novembre. “Per quest’anno speriamo di non dover assistere a una primavera particolarmente piovosa ed umida come quella del 2019, le cui conseguenze sulla qualità dei prodotti si erano protratte fino a luglio”.



Dal punto di vista commerciale, l’azienda Tufo distribuisce circa il 70% delle sue produzioni di prima gamma sia confezionate sia sfuse nel canale dei Mercati all’ingrosso, lavorando principalmente con le strutture del Nord e Centro Italia (Firenze, Bologna, Rimini, Milano, Treviso, ecc.). La restante quota, 30%, viene invece immessa nei negozi della Gdo, attraverso la rete di Consorzio Agribologna. 

“Siamo soci di Agribologna da più di 20 anni. Siamo contentissimi di questa scelta e del lavoro che stiamo portando avanti con lo stesso Consorzio. Ci sono ancora molte porte che, secondo noi, possiamo aprire per le insalate e i sedani di Romagna. Crediamo molto, in particolare, nello sviluppo dei prodotti confezionati a marchio”.
 
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