«Cerchiamo giovani agronomi ma non li troviamo»

Sos lavoro in Piana del Sele (Campania). Del Grosso: ricerca disperata delle aziende di IV gamma

«Cerchiamo giovani agronomi ma non li troviamo»
Il distretto orticolo della Piana del Sele (Campania), polo europeo delle insalate di IV Gamma, è alla disperata ricerca di giovani agronomi - diplomati o laureati - preferibilmente residenti nella provincia di Salerno, che siano interessati a seguire tutte le varie attività documentali e burocratiche collegate alla produzione: dal monitoraggio in campo di malattie e insetti, alla compilazione dei Quaderni di Campagna, per arrivare alla gestione delle certificazioni di qualità (Global Gap, Grasp, ecc.).

Figure tecniche che i produttori locali di insalate e verdure cercano da diversi mesi, ma che fanno molta fatica a trovare sul mercato del lavoro, come ci spiega Marco Del Grosso, agronomo e consulente tecnico di Battipaglia.

“I requisiti richiesti dalle imprese sono essenzialmente tre: la conoscenza effettiva delle unità di misura, della lingua inglese e, soprattutto, la voglia di stare in campagna, quindi di lavorare all’aria aperta in tutte le situazioni climatiche” ha detto.
 


Marco Del Grosso  

Nella Piana del Sele, la produzione dedicata agli ortaggi di IV gamma si sviluppa su circa 5.000 ettari di serre, dei quali circa la metà sono destinati a una singola coltura: la rucola

“A seconda della superfice aziendale - prosegue Del Grosso - ogni impresa che produce prodotti ortofrutticoli tagliati e pronti per l’uso ha assolutamente bisogno di avere uno o più tecnici alle proprie dipendenze. Il problema è che oggi si contano soltanto poco più di 50 agronomi attivi sul territorio. Troppo pochi per rispondere alle necessità quotidiane dell’intero polo orticolo”.

“Lo stipendio mensile che viene generalmente offerto ai giovani alla prima esperienza non è alto, essendo inferiore ai 1.000 euro netti. Ecco perché è preferibile essere residenti nel Salernitano. Ma dopo diversi anni, i più bravi, possono arrivare a guadagnare fino a 3.000 euro al mese”. 
 
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