Caldo anomalo, quali effetti sulle drupacee?

Dalla Basilicata parla l'esperto Mennone: «Le ore di freddo, finora, non sono mancate»

Caldo anomalo, quali effetti sulle drupacee?
Un inverno a fasi alterne. Il freddo che ha interessato tutta Italia durante le Festività ha lasciato spazio, in queste ultime due settimane, a un periodo caratterizzato da temperature sopra le medie stagionali. Succede, così, che i giorni della Merla, i più freddi dell’anno secondo la tradizione, siano eccezionalmente caldi rispetto al clima tipico di questo periodo.

Di fronte a tale situazione è lecito chiedersi quale impatto può avere l’attuale caldo anomalo sulla situazione vegeto-produttiva degli impianti di drupacee negli areali a maggior tasso di precocità, tra cui la Basilicata, dove le prime albicocche e pesche si iniziano a raccogliere solitamente nei mesi di aprile e maggio. 


Foto: Centro Meteo Italiano

L’abbiamo chiesto all’esperto Carmelo Mennone, responsabile dell'azienda sperimentale Pantanello, situata a Metaponto (Matera) nel cuore del Metapontino, che ci ha sottolineato: “Ancora è troppo presto per parlare di possibili effetti sulla germinazione. Le piante di drupacee sono infatti tutte ferme, quindi non si vedono segnali di ripresa vegetativa”. 

Tra l’altro, fino ad oggi, le ore di freddo non sono mancate in Basilicata. “I dati climatici ci dicono che a Metaponto - prosegue - abbiamo avuto finora 718 ore di freddo, che non sono tante ma neanche poche. Si sale però fino a 1.000 ore di freddo in altre zone”. E’ chiaro che se le condizioni attuali dovessero perdurare per diverse settimane, il quadro stilato dall’esperto potrebbe cambiare. Come si dice... chi vivrà, vedrà.

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