Clementine, prezzi in campagna alle stelle

Punte di un euro il chilo dopo Natale. Il bilancio stagionale dal Tarantino

Clementine, prezzi in campagna alle stelle
I produttori di clementine tradizionali del Tarantino che hanno scelto di allungare la maturazione dei frutti attraverso interventi tecnici ed agronomici, al fine di vendere il prodotto dopo Natale, possono ritenersi soddisfatti per la campagna 2019/20 che si è appena conclusa. E' il caso, ad esempio, dell'imprenditore Vincenzo Perrini che coltiva circa 12 ettari di clementine Comune a Massafra, in provincia di Taranto.

"Quasi tutti i produttori di Massafra e Palagiano hanno completato la raccolta del Comune", spiega Perrini a Italiafruit News. "Noi abbiamo finito l'attività il 10-11 gennaio, adottando una strategia commerciale precisa: posticipare l'avvio degli stacchi di circa 25 giorni per provare ad avere una maggiore soddisfazione economica".

La scelta si è rilevata azzeccata: se fino a metà dicembre i produttori tarantini del Comune arrivavano a spuntare 0,6 euro il chilo, da Natale in poi i prezzi in campagna sono saliti fino a punte di 0,9-1 euro. “Abbiamo interpretato la particolare annata di carenza produttiva, entrando più tardi sul mercato. I prezzi, nelle ultime settimane, sono stati piuttosto buoni e perfino superiori alle nostre previsioni", sottolinea.



Per l'azienda Perrini, specializzata anche in olive da tavola, il bilancio finale è stato quindi positivo: “Il calo produttivo del Comune è stato più che bilanciato dall'aumento dei prezzi. Chi, come la nostra azienda - dice l’imprenditore pugliese - quest’anno ha gestito una produzione non troppo scarsa è rimasto soddisfatto". 

"Tanti imprenditori sono stati però meno fortunati, producendo pochissimo e anche meno di quanto avevano stimato inizialmente. Di conseguenza, purtroppo, non sono riusciti a generare reddito".

Ora la campagna delle clementine sta proseguendo con le varietà a maturazione tardiva come Hernandina e Mandalate. Sembra, secondo le prime informazioni degli addetti ai lavori, che la disponibilità delle tardive sia molto scarsa. "Le tardive, che noi non produciamo, dovrebbero riscontrare una contrazione produttiva mediamente più marcata rispetto al Comune", conclude Perrini.

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