Come rendere interessante la ricerca per l'agricoltore

Biolchim e il progetto Win, il presidente Valenti: "Creare valore e vincere, vincere insieme"

Come rendere interessante la ricerca per l'agricoltore
Dicono che le migliori idee nascono a tavola. E la storia del progetto Win (acronimo di Worldwide Innovation Network) di Biolchim pare confermare il detto: la rete internazionale di collaborazioni - nata per trasformare la ricerca scientifica in soluzioni concrete per l'agricoltura sostenibile - è diventata un modello di open innovation e dai 19 partner del 2012 lo scorso anno il progetto del gruppo specializzato nella produzione e commercializzazione di fertilizzanti speciali ha toccato quota 105.

Questo è solo uno dei numeri presentati ieri a San Patrignano (Rimini) nel giorno d'apertura della seconda convention internazionale del progetto Win, che proseguirà anche oggi nell'auditorium della comunità fondata da Vincenzo Muccioli.

Il presidente e amministratore delegato del gruppo Biolchim, Leonardo Valenti, nel suo intervento a ricordato chi ha avuto l'intuizione del progetto Win: Emanuele Acquafredda, l'ex direttore generale dell'azienda, prematuramente scomparso. "L'idea di Win venne fuori durante una cena in riviera romagnola, che per noi è poi diventata un rito: l'obiettivo era costruire un network di innovazione che unisse scienziati e ricercatori, università e clienti... Per una ricerca che potesse trovare vere soluzioni. L'obiettivo era di rendere interessante il laboratorio per l'agricoltore che sta in campagna: creare valore e vincere, vincere insieme".

Il senso della comunità, che a San Patrignano si può toccare con mano, può diventare un elemento strategico anche per un'impresa. "Un gruppo può svilupparsi e creare opportunità solo se ha la capacità di lavorare insieme, di lavorare in comunità - ancora Valenti - Come diceva Muccioli ci vuole coraggio, amore per quel che si fa ed entusiasmo: questi tre concetti dovrebbero essere quelli con cui misurarsi quotidianamente. Noi abbiamo dimostrato coraggio, il coraggio di fare delle scelte, di cercare strade per migliorare e crescere, anche attraverso acquisizioni di società: un percorso più difficile rispetto alla crescita organica, perché significa mettersi in discussione, trovare sintesi e mediazione tra modalità e metodologie diverse. Il coraggio non ci è mancato, così come l'amore per le cose che facciamo: la passione che ci ha portato a diventare uno dei gruppi più importanti a livello internazionali nei fertilizzanti speciali. Senza entusiasmo, però, non si va da nessuna parte: ognuno di noi deve essere in grado di trasmetterlo all'altro. Con queste tre parole sintetizziamo la forza del nostro gruppo".

E a proposito di gruppo, il presidente ha presentato la nuova mission, la nuova vision e il nuovo logo che identificherà il gruppo Bci (Biolchim-Cifo-Ilsa) nell'ambito degli eventi corporate e in alcune attività di relazione e comunicazione con gli stakeholders.



"Bci Group – Italian green evolution, sintetizza il messaggio che vogliamo dare al mondo: siamo un gruppo fatto di aziende con solide radici in Italia ma orientato all'innovazione verde, alla sostenibilità e allo sviluppo di prodotti innovativi - illustra Valenti - Vogliamo promuovere un'agricoltura sostenibile attraverso l'investimento continuo in attività di ricerca e divulgazione, i nostri prodotti possono avere successo solo se c'è un buon supporto tecnico e dobbiamo saperli portare nella realtà concreta. La nostra mission è valorizzare e integrare esperienze e competenze di tre aziende italiane leader nel settore dei fertilizzanti, unite in un gruppo capace di competere sui mercati mondiali con prodotti innovativi e sostenibili. Siamo un player globale, non vogliamo solo crescere nei mercati, ma anche acquisire altre aziende per rafforzare il nostro posizionamento strategico e competitivo in quelli più importanti. Questo rimanendo vicini all'utilizzatore finale: abbiamo bisogno di filiali, di aziende vicine al mercato che riescano a valorizzare e far leva con le tecnologie sviluppate dal gruppo e contestualizzando la nostra offerta nel livello locale. Questo l'obiettivo dei prossimi cinque anni".



Un obiettivo che può essere raggiunto seguendo l'esempio dei casi di successo del gruppo Biolchim, cioè quei casi in cui tutte le leve del marketing hanno funzionato bene. Il product manager Marco Civitareale, per esempio, ha tratteggiato il caso di Nov@, il primo prodotto del gruppo per fatturato e margine: si tratta di un biopromotore della crescita delle piante e dell’ingrossamento dei frutti. "Il posizionamento tecnico del prodotto è stato chiaro, specifico, capace di indirizzare l'utilizzo del prodotto sulle giuste colture - spiega il manager - Abbiamo lavorato parecchio sul brand, abbiamo registrato il nome nel più ampio spettro di Paesi possibili, ci siamo concentrati sugli attributi del prodotto: in sostanza abbiamo evidenziato il posizionamento competitivo nei confronti dei competitor. Oggi Nov@, che ha quasi dieci anni, lo vediamo come una star, ma riteniamo possa avere potenzialità di crescita ancora molto importanti, in particolare sui mercati esteri".

Lo sviluppo dei prodotti Biolchim e il posizionamento tecnico a livello mondiale, sono aspetti che possono trarre vantaggio dal progetto Win. "Il progetto Win è una piattaforma di collaborazioni nazionali e internazionali mediante la quale tutti gli attori che partecipano al progetto contribuiscono allo sviluppo di nuovi prodotti - sintetizza Federico Piola, del dipartimento ricerca e sviluppo di Biolchim - Con Win vogliamo aumentare le conoscenze su materie prime e tecnologie di processo, aumentare la scala delle sperimentazioni in differenti condizioni agronomiche, trasformare l'innovazione in soluzioni biostimolanti, ridurre il time-to market dei biostimolanti. Possiamo contare su strutture interne come tre laboratori per le analisi chimiche, laboratori per le analisi dei terreni e delle acque, e ancora un laboratorio per le analisi fogliari, una serra, due camera di crescita e un impianto pilota. Grazie alle collaborazioni esterne con università, centri di saggio ed enti di ricerca, poi, abbiamo tante altre serre e camere di crescita".



Tra le storie di successo di Biolchim c'è anche quella di Folicist, biopromotore della fioritura e dell’allegagione. E come evidenzia il direttore commerciale Antonio Di Nardo questa storia ci insegna come non si finisca mai di conoscere un prodotto e come grazie a studi e ricerche un articolo può essere valorizzato più volte sul mercato. Nel 2008, quando la nuova governance è entrata in Biolchim, le vendite di Folicist erano modeste. Dieci anni dopo sono aumentate di 50 volte. "Dopo il lancio di un prodotto non finisce mai di conoscerlo, anni di impiego suggeriscono nuove idee - l'analisi di Di Nardo - In questi anni abbiamo modificato la composizione, abbiamo fatto tanta sperimentazione per capire meglio le dosi di impiego e ancora oggi continuiamo a lavorare sul prodotto per sviscerare il tema dell'ingrossamento dei frutti, dell'allegagione, dell'omogeneità di germogliamento e fioritura. Da tutto questo lavoro è emerso un posizionamento tecnico e agronomico notevole, con Folicist che è diventato un pilastro di diverse strategie - conclude Antonio Di Nardo - tanto che le possibilità di crescita sono enormi".

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