Cimice asiatica, il Trentino vara il suo piano di contrasto

In attesa di quello nazionale misure per combattere il fitofago e sostenere i produttori

Cimice asiatica, il Trentino vara il suo piano di contrasto
Misure di contrasto all'insetto e azioni di sostegno al reddito dei produttori. Il Trentino si dota di un Piano provinciale contro la cimice asiatica, in attesa che il governo approvi un piano nazionale per far fronte al nuovo flagello dell'ortofrutta.

Obiettivo del piano provinciale di Trento è “contrastare la diffusione della cimice asiatica, difendendo le colture presenti nel territorio provinciale, dando puntuali indicazioni agli operatori agricoli, informando nel contempo la popolazione, per raggiungere nel più breve tempo possibile il ripristino dell’equilibrio biologico e le migliori condizioni di coesistenza con il fitofago”.

La cimice asiatica è stata individuata per la prima volta in provincia di Trento nel 2016 e i primi danni alle colture imputabili a questo insetto sono stati registrati nel 2018. Quest'anno la presenza del fitofago è diventata preoccupante ed i danni alle colture, melo in particolare, hanno iniziato ad essere significativi, soprattutto in determinate aree, quali la zona a sud di Trento e la bassa Val di Non. La stima dei danni si aggira attorno ai 7 milioni di euro per l’anno 2019.

"Finchè non sarà raggiunto l'equilibrio naturale grazie all'azione di contrasto degli insetti antagonisti - spiega l'assessore Giulia Zanotelli, firmataria della delibera che contiene il Piano - la lotta diretta all'insetto non sarà in grado di limitare i danni alle colture ad un livello economicamente accettabile, e dunque abbiamo ritenuto necessario prevedere nel Piano di azione provinciale per il contrasto della cimice asiatica anche una serie di misure per garantire il reddito delle aziende agricole e dei lavoratori impiegati nel settore della conservazione e lavorazione della frutta".

Il Piano del Trentino prevede una serie di misure per la lotta diretta all'insetto quali il monitoraggio, la difesa chimica, le reti anti-insetto, le pratiche agronomiche e il controllo biologico. La soluzione a medio-lungo termine è rappresentata dal controllo biologico atraverso l'azione di altri insetti presenti in natura. Per favorire e anticipare il raggiungimento di tale equilibrio naturale è previsto l'allevamento e la distribuzione - prima non possibile perché espressamente vietata dalle disposizioni nazionali - di parassitoidi alloctoni, quali Trissolcus japonicus e Trissolcus mitsukurii. Tale misura di contenimento dell'insetto, nella quale la Fondazione Mach ha sviluppato avanzate conoscenze e competenze, è oggi considerata fondamentale per debellare l'infestazione.

Oltre ad una serie di misure a sostegno del reddito delle aziende agricole danneggiate e degli organismi associativi (contributi sull'acquisto delle reti antinsetti e ammortizzatori sociali), ai quali si affiancheranno gli interventi che saranno messi in campo nel 2020 dalle Organizzazioni dei produttori e da Codipra attraverso il Fondo di solidarietà per danni da fitopatie, il Piano prevede anche attività di supporto tecnico agli agricoltori ed una campagna informativa e di comunicazione diretta a soggetti istituzionali, cittadini e agricoltori.

"Tutto ciò nella convinzione - ribadisce l'assessore Zanotelli - della necessità di fare sistema per affrontare in modo integrato questa emergenza che, come si sta già verificando in altre regioni, rischia di mettere a repentaglio interi comparti del settore agricolo."

Nel corso del 2020 il Consorzio di difesa dei produttori agricoli trentini attiverà il Fondo di solidarietà per danni da fitopatie, tra cui la cimice asiatica, con finanziamento attraverso la misura Gestione del rischio sul Piano di Sviluppo rurale Nazionale. Verrà incrementata la dotazione finanziaria del capitolo di bilancio a favore di Codipra con particolare riguardo alla stipula di polizze per coprire i costi legati ad un minor conferimento di prodotto legato ad avversità e per assicurare una copertura dei danni anche per le aziende non associate a cooperative.

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