«Dazi e web tax, chi ci rimette sono gli imprenditori»

«Dazi e web tax, chi ci rimette sono gli imprenditori»
“Le dichiarazioni del presidente Donald Trump sui dazi commerciali come rappresaglia alla web tax che alcuni paesi vorrebbero introdurre, ribadite anche al summit Nato a Londra, sono fonte di preoccupazione per tutta l’Unione Europea poiché rappresenta un attacco a tutti i Paesi membri nel loro aspetto più distintivo e riconoscibile in tutto il mondo, e cioè il patrimonio agroalimentare dell’Ue", lo ribadisce il presidente di Fedagromercati Nazionale, Valentino Di Pisa.

"Il rischio di ulteriori dazi commerciali ad alcuni prodotti come lo champagne ed i formaggi francesi aleggia sulle nostre teste: un’effettiva messa in atto di quanto avvisato dal presidente statunitense determinerebbe una vera e propria crepa per le relazioni commerciali fra le due parti del mondo occidentale, ma soprattutto un peso impensabile per le Pmi europee ed italiane. Si, anche verso il nostro Paese, perché Trump minaccia di colpire quei paesi che oseranno applicare la digital tax con tariffe fino al 100% e nella legge di Bilancio per il 2020 il governo Conte ha previsto un’aliquota del 3% contro i colossi del web come Google, Apple, Facebook e Amazon, i cosiddetti Gafa. Il meccanismo italiano dovrebbe funzionare come quello francese e per questo Trump lascia intendere che anche alcuni prodotti agroalimentari italiani potrebbero essere coinvolti in questa misura. Mettere in discussione il diritto al libero scambio per proteggere gli interessi dei Gafa è un atto discriminatorio a discapito delle piccole e medie imprese che rappresentano più del 90% del tessuto economico e sociale dei paesi europei, quanto di più prezioso per le nostre realtà. L’intimidazione lanciata da Trump e la posizione dell’Ue sull’andare avanti con la web tax creano tensioni fra le potenze mondiali quando invece avremmo tutti bisogno di creare sinergie e di collaborazione per affrontare le difficoltà di un mondo interconnesso e globalizzato con l’obiettivo di promuovere la crescita della società e delle aziende. Proprio per questo come presidente di Fedagromercati mi sento di condividere quanto chiesto più volte dalla Confcommercio sulla digital tax, e cioè l’armonizzazione dei diritti e doveri tra gli operatori del mercato digitale così da non avere un sistema tributario differente, palesemente a favore del web. Questo non vuol dire essere contrari al cambiamento o alla tecnologia ma assicurare un corretto rispetto delle regole per tutti gli attori economici del sistema italiano. Non si tratta solo di tassazione, ma bisogna cancellare le distorsioni del mercato per assicurare una condizione di parità competitiva fra il commercio tradizionale e quello digitale. Durante il vertice Nato c’è stato un clima di cordialità e non si è parlato di queste tematiche fra Italia e Usa ma resta un problema da non sottovalutare. Mi auguro infatti che l’Italia possa assumere una posizione chiara e netta rispetto ad una situazione inaccettabile ed aspetto che in questa occasione l’Ue possa mostrare tutta la sua solidità ed unità di fronte ad un problema comune - conclude Di Pisa - mostrando così la sua anima e il suo ruolo nei confronti di tutti i cittadini europei”.

Fonte: ufficio stampa Fedagro