Friulkiwi tra morìa e maltempo, produzione e qualità in calo

La cooperativa produce e commercializza Hayward e Soreli su 300 ettari

Friulkiwi tra morìa e maltempo, produzione e qualità in calo
La raccolta del kiwi in nord Italia è terminata e la campagna commerciale sta facendo i conti con una produzione inferiore a quella dello scorso anno

La morìa e la cimice asiatica, infatti, impattano negativamente sui volumi del frutto. A confermare questi trend anche Antonio Pittana, direttore generale di Friulkiwi, cooperativa che associa 120 produttori di actinidia del Friuli-Venezia Giulia. “Rispetto allo scorso anno la raccolta è terminata con un calo di produzione e anche la qualità dei frutti è inferiore”. Mentre sui prezzi il direttore non si espone: “Non abbiamo ancora dati di vendita per formulare un commento a riguardo”.

Tra i produttori di Pordenone e quelli di Udine, Friulkiwi può contare su impianti che si estendono su 300 ettari, di cui 270 coltivati a Hayward e 30 a Soreli
I problemi che dovete fronteggiare più spesso? “Sicuramente la morìa del kiwi che ci ha fatto perdere un gran numero di piante - risponde Pittana - nonostante l’attenzione prestata nei confronti dell’irrigazione, per il 90% sottochioma-microjet e per il 10% soprachioma a pioggia. Mentre quest’anno i danni causati da batteriosi e cimice asiatica sono inferiori rispetto alla scorsa stagione. Sicuramente anche il maltempo ha influito sulla nostra produzione e, in particolare, le piogge di maggio hanno reso difficile l’impollinazione, causando un ritardo di circa dieci giorni”.



Una produzione, quella del kiwi, che deve sicuramente fare i conti con la forte competizione greca. “Anche i nostri flussi commerciali ne sono influenzati - afferma il manager - considerato che vendiamo il 90% del nostro prodotto nei mercati esteri, principalmente oltremare”.

“Grande attenzione a Friulkiwi è riservata alla lavorazione dei frutti - continua Pittana - la conservazione, di circa 6.200 tonnellate annue, avviene in 35 celle frigorifere a temperatura controllata. Una volta usciti dalle celle i frutti vengono controllati manualmente dal personale, che elimina il prodotto non conforme. Grazie ad una calibratrice elettronica computerizzata, riusciamo a selezionare 70 tonnellate di kiwi al giorno. A questo punto il personale procede con gli ultimi controlli prima di imballare i frutti in diverse confezioni marchiate Friulkiwi: casse in cartone da 6 o 10 chilogrammi alla rinfusa, oppure padelle a uno strato da 3 chilogrammi”.

“Siamo continuamente impegnati nel miglioramento della qualità, intesa sia come tecniche di coltivazione che di conservazione. Ai nostri produttori chiediamo infatti di iniziare a raccogliere i frutti solo su nostra indicazione - conclude il direttore - ovvero quando hanno raggiunto i parametri di durezza e grado zuccherino ottimali”.

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