Kiwi Hayward, parte la campagna italiana

Nel Faentino la situazione produttiva è molto varia. Ecco le prime impressioni

Kiwi Hayward, parte la campagna italiana
In Italia è scattata la raccolta del kiwi Hayward. Da qualche giorno i produttori del Faentino (Romagna), una delle aree in assoluto più vocate alla coltivazione dell'actinidia, sono impegnati nei primi stacchi e registrano situazioni produttive diametralmente opposte nel raggio di 10-20 chilometri, in funzione dell'orografia.

"La qualità che vediamo nei nostri impianti è tutto sommato buona e i volumi sono nella media di produzione. C'è da dire, però, che parecchi frutti di alcune piante presentano una forma non omogenea a causa delle continue piogge di maggio nella fase di fioritura", dice a Italiafruit News Maurizio Ferrucci, titolare dell'omonima azienda agricola, socia di Apofruit, che dispone di 2,5 ettari di kiwi Hayward nella zona pedecollinare di Santa Lucia.

In questa frazione, la cimice asiatica ha colpito duramente il kiwi verde nel corso dell'estate, in seguito alla fioritura. "L'insetto ha danneggiato circa il 10% della nostra produzione di Hayward - sottolinea Ferrucci - Ormai è chiaro: la cimice asiatica è il problema più grande della frutticoltura! I danni, purtroppo, crescono di anno in anno anche negli actinieti. Il frutto più colpito in assoluto? La mela Smeralda. L'anno scorso avevamo perso il 20% dei frutti, quest'anno il 90%. Un vero disastro".


Foto scattata ieri da Maurizio Ferrucci

Spostandoci in collina a Marzeno, sulla strada che collega Faenza con Modigliana, la società agricola Lusignano ci riferisce che la cimice asiatica ha risparmiato il kiwi verde di questa zona. "Noi, per fortuna, non abbiamo avuto problemi. Mentre so che alcuni produttori di kiwi verde di Solarolo e di Castel Bolognese hanno riportato perdite serie - commenta il titolare Diego Pellegrini - Il patogeno ci penalizzerà sicuramente l'anno prossimo, considerando la sua esplosiva capacità di riproduzione".

La società agricola Lusignano coltiva sei ettari di kiwi Hayward su due appezzamenti: uno è stato pesantemente colpito dalla grandine in primavera (78% di danno riconosciuto dall'assicurazione); l'altro dovrebbe garantire una produzione normale, ma la qualità sarà scadente. "Le forti piogge primaverili hanno favorito lo sviluppo del batterio Pseudomonas viridiflava e molti fiori, di conseguenza, si sono atrofizzati - evidenzia Pellegrini - Le prime indicazioni sulla raccolta dei produttori faentini sono contrastanti. Alcuni sono complessivamente contenti, altri si lamentano per avere sbagliato le stime produttive e/o per la scarsa qualità estetica". 

Le parole di Pellegrini vengono confermate dalla fotografia che ci fornisce l'imprenditore Marco Graziani, socio della Pempacorer, che coltiva sei ettari di kiwi verde in terreni pianeggianti, localizzati tra Faenza e la frazione di Mezzeno. "Quest'anno la produzione di Hayward è molto scarsa: ci manca il 30-35% dei volumi rispetto ad un anno normale - sottolinea - Le caratteristiche qualitative, sostanza secca compresa, sono mediamente buone. Qualche pianta ha avuto problemi di impollinazione, ma la forma dei frutti risulta complessivamente buona. La cimice asiatica - conclude Graziani - non ci ha causato alcun tipo di danno né al kiwi verde né al kaki. Da settembre in avanti, fortunatamente, è scomparsa”.

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