«Clima e insetti alieni, affidiamoci alla ricerca»

Il presidente del Crpv fa il punto sui progetti: investiti oltre 50 milioni

«Clima e insetti alieni, affidiamoci alla ricerca»
Ciò che fino a qualche anno fa era considerato solo una lontana minaccia, oggi sta causando ingenti danni al sistema agricolo mondiale. Il cambiamento climatico (innalzamento delle temperature medie, fenomeni estremi più frequenti e violenti, siccità e gelate) impatta non solo sulla resa produttiva ma pure sulla qualità delle colture agricole, mentre nuovi parassiti - la cimice asiatica in primis - stanno mettendo a repentaglio la redditività dei produttori. In particolare, il settore ortofrutticolo è il più esposto a questi rischi, come dimostra la situazione del comparto pericolo, che rischia il collasso se non si troveranno soluzioni in tempi rapidi. La speranza di superare questa difficile contingenza è affidata alla ricerca, e l’Emilia Romagna è sicuramente all’avanguardia in questo campo come evidenziano i risultati raggiunti dal Centro ricerche produzioni vegetali (Crpv) presentati ieri a Tebano (Ravenna).

 “Di fronte a tante e tali difficoltà e in assenza di risposte concrete sul futuro - esordisce il presidente di Crpv, Raffaele Drei -, il rischio di vedere sempre più aziende del settore gettare la spugna è concreto. Siamo di fronte a una crisi senza precedenti che minaccia la sopravvivenza di un tessuto produttivo che, in Emilia Romagna, rappresenta un’eccellenza e coinvolge migliaia di posti di lavoro oggi potenzialmente a rischio. Come Crpv siamo all’opera – prosegue Drei - per fornire risposte nuove a tanti problemi importanti. Ma la sfida è alta anche per la ricerca: l’accelerazione alla comparsa ed allo sviluppo dei problemi in campagna, determinata dal cambiamento climatico, ci impone di cercare di rispondere in tempi sempre più brevi. Occorre quindi un mutamento sostanziale anche nel nostro mondo: dobbiamo applicare nuove tecniche e schemi sperimentali che ci permettano di correre più velocemente del cambiamento climatico. Solo così potremo garantire ai produttori le risposte e le soluzioni adeguate a salvare la redditività delle loro aziende. Per correre più veloce del cambiamento è necessario un maggior impegno e maggiori risorse nella ricerca: i risultati delle ricerche del Crpv sono espressione di una sinergia virtuosa fra pubblico e privato”.

“Ogni risultato raggiunto – conclude Drei – è una tappa di un miglioramento continuo che deve essere alimentato da nuovi filoni, nuovi approfondimenti, nuove sfide. Ed è per questo che sono già da tempo partite nuove attività di progettazione, per l’organizzazione di nuovi Gruppi Operativi per l’Innovazione, con gli ultimi bandi delle misure aventi per tema l’innovazione, in attesa del nuovo Psr, ma anche, di nuovi strumenti finanziari in grado di dare continuità alle azioni di innovazione di cui hanno assoluto bisogno le nostre imprese”.

“Innovazione, sperimentazione e sostenibilità sono i campi di azione sui quali lavoriamo con tenacia - afferma l’assessore regionale all’Agricoltura, Simona Caselli, sottolineando il ruolo del Crpv, storicamente uno degli attori principali del sistema regionale della ricerca. In particolare - spiega l’assessore - attraverso il Piano di sviluppo rurale 2014-2020 abbiamo investito complessivamente oltre 50 milioni di euro per progetti di ricerca su cambiamento climatico, sostenibilità e competitività: la dotazione più alta tra tutte le regioni europee. Dei fondi per l’innovazione, 35 milioni sono già stati assegnati, 8,3 milioni rientrano in bandi al momento in corso e ulteriori 8,8 milioni di euro andranno a finanziare bandi di prossima apertura. Tra questi, risorse specifiche saranno destinate anche a interventi di contrasto della cimice asiatica, una delle principali emergenze fitosanitarie per la nostra agricoltura”.

“Ricerca e imprese stanno cercando di correre velocemente - chiude Caselli - per affrontare gli scenari che le nuove emergenze climatiche ci presentano. Con questo obiettivo lavorano i 125 Gruppi operativi (le partnership tra aziende agricole e mondo della ricerca) e i 51 progetti pilota di filiera dell’Emilia-Romagna già attivi: un numero che supera abbondantemente il target di 100 Gruppi fissato a livello comunitario e rafforza il nostro primato in questo settore. Grazie a questi progetti stiamo mettendo in grado l’agricoltura regionale di essere pronta rispetto ai nuovi requisiti agroambientali che saranno richiesti dalla politica agricola comunitaria (Pac) 2021-2027”.

Sviluppo di nuove cultivar più resistenti alle problematiche fitosanitarie, nuove strategie di difesa sostenibile, lotta alle resistenze dei patogeni e delle malerbe, risparmio idrico, valorizzazione dei sottoprodotti della filiera vitivinicola e, naturalmente, lotta alla cimice asiatica: sono numerosi i fronti progettuali su cui Crpv ha investito tempo e risorse ottenendo risultati interessanti che sono stati brevemente descritti dai diversi responsabili. 

Quali saranno i prossimi obiettivi dell’azione di Crpv? Proseguire nell’azione di raccolta ed interpretazione delle esigenze di innovazione dei soci. I principali temi sui quali sarà orientata la prossima progettazione riguarderanno la messa a punto di strategie in grado di fronteggiare le principali emergenze fitosanitarie, tra tutte la cimice asiatica, ma anche la maculatura del pero e gli elateridi della patata. La messa a punto di nuove linee di intervento in conseguenza di limitazioni normative, quali ad esempio nuove tecniche di controllo infestanti alternative all’impiego del Glifosate, o nuove modalità di distribuzione dei fitofarmaci che favoriscano una mitigazione della deriva in linea con la più recente normativa in materia. Ancora, attività a supporto della crescita del comparto biologico, attraverso la messa a punto di strategie di intervento che pongano un maggiore livello di attenzione verso temi di carattere agronomico ed agroecologico, lo sviluppo di nuove varietà sempre più performanti, dove il carattere di resistenza o tolleranza rappresenti elemento imprescindibile di selezione, infine, sull’agricoltura di precisione per lo sviluppo di soluzioni sempre più alla portata dell’utenza agricola, a dimensione territoriale, aziendale, oppure a carattere dimostrativo, come previsto nella proposta di realizzazione di un centro serricolo tecnologicamente avanzato.

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