Pomodoro di Pachino, Sos in tv: «Non conviene produrre»

La voce degli agricoltori a "Fuori dal coro" su Rete 4: «Persi 847 mila quintali in 10 anni»

Pomodoro di Pachino, Sos in tv: «Non conviene produrre»
La crisi dell'agricoltura a Pachino (Siracusa) è andata in onda su Rete 4 nel programma “Fuori dal coro” che ha portato la voce di piccoli produttori pachinesi in diretta dall’azienda agricola di Sebastiano Cinnirella specializzata nel pomodoro di Pachino Igp. Titolo della puntata, “Attacco al nostro cibo”.



Tra i temi in evidenza, i prezzi bassi alla produzione, la concorrenza sleale dei Paesi extra Ue e nordafricani in primis, "che utilizzano sostanze off limits nell’Unione Europea", la bassa qualità degli ortaggi importati. “In 10 anni sono spariti 847mila quintali di pomodori perché non conviene coltivarli”, ha detto in studio Giordano. “Bisogna difendere la qualità della materia prima italiana”. “Ciliegino e Datterino sono conosciuti e apprezzati in tutto il mondo ma non siamo competitivi con Marocco e Tunisia per gli alti costi di gestione - ha denunciato Cinnirella dall’azienda omonima - e ormai i pomodori li lasciamo sulla pianta: si vendono a 60-70 centesimi a fronte di un costo di produzione di 67 centesimi. Impossibile andare avanti così: chiediamo un sostegno prima che sia troppo tardi".



“Senza prodotti buoni non possiamo fare piatti buoni”, ha rincarato la dose lo chef Andrea Mainardi. Nel mirino della trasmissione anche l’accordo Ue-Mercosur con Paesi “che utilizzano pesticidi da noi vietati”. Non è la prima volta che sul piccolo schermo, in questi giorni, si parla di pomodoro di Pachino: la troupe di Uno Mattina ha realizzato un servizio dedicato all’ortaggio Igp, ripercorrendo tutte le fasi dalla coltivazione al confezionamento. Il servizio completo, di ben altro tenore rispetto a quello di Rete 4, è andato in onda lunedì 24 giugno sulla rete ammiraglia Rai.

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