«Prezzi bassi, il problema è la disorganizzazione»

Caselli: consumi stagnanti e disparità retributive tra regioni, l'Italia reagisca

«Prezzi bassi, il problema è la disorganizzazione»
Una Simona Caselli a ruota libera quella che, venerdì scorso, ha tirato le conclusioni dell’assemblea di Italia Ortofrutta. L’assessore all’Agricoltura dell’Emilia-Romagna e presidente di Areflh ha affrontato numerosi temi, ricordando tra l'altro le buone pratiche in atto nella sua regione, a partire dalla crescita della Rete del lavoro agricolo di qualità. Ma, soprattutto, ha idealmente "tirato le orecchie" a chi gestisce il progetto Frutta nelle Scuole spronando poi il settore a fare di più e meglio: ”Dobbiamo rendere dura la vita agli spagnoli, loro lavorano meglio su programmazione, produzione e organizzazione. In Emilia Romagna, regione più strutturata, l’aggregazione è al 60%, in Spagna arriva all’80%”.



I prezzi bassi, le remunerazioni inadeguate, sono il frutto - ha aggiunto Caselli - della disorganizzazione del settore: “I consumi sono stagnanti da dieci anni e questo non è normale”. Anche sul lavoro in agricoltura l’Italia evidenzia elementi di criticità: “La legge italiana sul caporalato è positiva ma eccessiva, si è passati da una totale deregulation a sanzioni pesanti per chi sgarra di un giorno a pagare l’Inps”, la considerazione di Caselli. “Gli spagnoli hanno fatto un contratto ad hoc per la manodopera, tedeschi ed olandesi hanno accordi simili: da noi invece ancora nulla, mentre permangono disparità retributive enormi - da 11 euro l’ora del Trentino ai 17 euro dell’Emilia Romagna - che generano sfasamenti e concorrenza interna: così non va”. Preoccupazione, infine, sul Decreto Flussi: "Rischia di non rispondere alle esigenze delle imprese agricole che hanno bisogno di lavoratori qualificati".

Copyright 2019 Italiafruit News