Defezioni in Opera, Amidei: «Brutto segnale»

Il presidente dell'Oi sull'uscita di Mazzoni, La Diamantina e Iaffa. La difficoltà di aggregarsi

Defezioni in Opera, Amidei: «Brutto segnale»
Perde pezzi una delle aggregazioni più importanti nel settore ortofrutticolo italiano. E il comparto pericolo mastica amaro: “L'uscita di alcune realtà importanti da Opera è un segnale negativo - commenta il presidente dell’Oi Pera, Gianni Amidei - l’aggregazione è uno strumento necessario per risolvere i problemi. Condivido quanto scritto nel comunicato stampa di Opera: malgrado il livello di massa critica dell’offerta che i produttori sono stati in grado di esprimere attraverso il Consorzio sia inferiore a quella necessaria per riuscire a incidere sulle dinamiche di mercato, il miglioramento economico nel settore c’è stato e ne hanno beneficiato tutti, anche i non aderenti". "Nel 2015, quando è nata questa realtà, ci si aspettava di più, ma in questi anni è stato fatto comunque un passo avanti", conclude Amidei. “E ora si rischia di tornare indietro”.



L’abbandono di Mazzoni, La Diamantina e Iaffa farà scivolare dalla prossima stagione la rappresentatività di Opera dall’attuale 26,5% al 22,5% circa della produzione italiana di pere: una fetta importante, pari al 15% circa dei volumi complessivi espressi dalla realtà consortile. Mazzoni, da sola, ha una produzione di pere stimata in 25mila tonnellate annue. 

Lo "sganciamento" riporta prepotentemente alla ribalta il tema delle aggregazioni in un settore storicamente eterogeneo: perché è così complicato fare sistema, soprattutto a monte della filiera? Individualismo, modelli poco funzionali, discontinuità, difficoltà a gestire i rapporti con la distribuzione? No comment dalle aziende in "uscita": per tutti parla il comunicato stampa di Opera, che esprime rammarico per quanto avvenuto pur non citando i nomi delle aziende che hanno scelto di andare per la propria strada dopo una stagione molto difficile, ricca di problemi e arida di soddisfazioni economiche. Che si chiude nel peggiore dei modi per chi sogna un sistema ortofrutticolo più unito, e quindi forte, al cospetto di un mercato globale che sta andando in ben altra direzione.

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