Ciliegie, addio varietà precoci e intermedie

Maltempo, il Barese perde almeno il 50%. Porcelli: futuro a rischio senza reti

Ciliegie, addio varietà precoci e intermedie
Pioggia battente, grandine e vento forte hanno messo ko la cerasicoltura pugliese. Il Barese, la prima area di produzione d'Italia con circa il 40% dei volumi nazionali, è uscito con le ossa rotte dal maltempo di queste prime due settimane di maggio. Si stimano danni ingenti su almeno il 50% delle ciliegie precoci e intermedie, stando alle prime informazioni disponibili. 

"Da quindici giorni in Puglia stiamo assistendo ad eventi meteo inspiegabili per questo periodo: piogge intense, grandinate e basse temperature. Per un paio di giorni abbiamo avuto anche vento forte”, racconta a Italiafruit News Gianni Porcelli, coordinatore del comitato di prodotto Ciliegie dell’organizzazione interprofessionale Ortofrutta Italia. "Questi eventi hanno provocato danni importanti non solo alle Bigarreau, in piena raccolta, ma anche a tutte le varietà di media maturazione a partire da Giorgia, che era pronta per la raccolta, e dai duroni della serie Sweet".

Gianni Porcelli

I danni sono legati principalmente al cracking, quindi alla spaccatura dei frutti per via dell'acqua abbondante. Ma si registra anche una quota marginale di prodotto macchiato a causa dal forte vento. "I produttori baresi hanno perso, secondo le informazioni a nostra disposizione, almeno il 50% delle produzioni precoci e intermedie - evidenzia Porcelli - Qualche problema, comunque recuperabile, si può riscontrare anche sui frutti di Ferrovia", la regina delle ciliegie pugliesi. 

Per il futuro è opportuno, secondo il coordinatore, ripensare al modello della cerasicoltura regionale. "Non è più possibile rimandare gli investimenti strutturali in coperture antigrandine e antipioggia, che avrebbero potuto salvare questa stagione. Se fino a qualche anno fa, la pioggia a maggio poteva essere considerata un evento miracoloso, adesso non è più così. Perché il clima è cambiato".



Porcelli, in particolare, si muoverà in due direzioni. La prima: "Vogliamo ragionare con la Regione Puglia e il Mipaaft per individuare risorse pubbliche destinate all'introduzione di reti di copertura attraverso il Psr e i contratti di filiera". La seconda strada riguarda invece "la costituzione di un tavolo con le principali compagnie assicurative per definire una polizza multi-rischio, non troppo onerosa, entro l'inizio della prossima campagna. Attualmente sono pochissime le sigle assicurative che coprono i danni da cracking. Questo non va bene", conclude.

Le piogge abbondanti delle ultime settimane hanno creato problemi anche ai produttori emiliani del Vignolese, dove si producono circa 70mila quintali di ciliegie l'anno. Qui il 30% degli impianti è coperto da reti. "Abbiamo avuto danni non rilevanti sulle varietà di ciliegie precocissime - spiega a Italiafruit News Walter Monari del Consorzio Ciliegia Vignola Igp - Nessun problema per la Bigarreau. Ma siamo molto preoccupati per le previsioni meteo che indicano maltempo per sabato e domenica prossimi". 

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