Mele della Valtellina, Melavì esporta in Egitto e India

Mele della Valtellina, Melavì esporta in Egitto e India
Mele in partenza per l’Egitto e l’India, succhi destinati a Calabria e Sicilia: nei due stabilimenti Melavì di Tovo S. Agata e Ponte in Valtellina (provincia di Sondrio) si lavora alacremente per rispettare i tempi di consegna e soddisfare le richieste della clientela. 

Con i meli in fiore e un’annata produttiva che si prospetta positiva secondo le prime indicazioni fornite dai tecnici, la primavera si è aperta con il progetto “Frutta nelle scuole”. Melavì, partner del Ministero delle Politiche agricole, fornisce il succo di mele a molte delle scuole coinvolte nell'iniziativa, dalle Alpi alla Sicilia. Il primo lotto, destinato a Calabria e Sicilia, è già partito e questa settimana toccherà a quelli per le scuole di Puglia e Campania e di Lombardia, Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta. "Confidiamo in un’annata positiva - sottolinea il presidente Bruno Delle Coste - le basi sono state gettate negli anni scorsi grazie a un’oculata politica di contenimento dei costi con la razionalizzazione delle attività. La concentrazione nello stabilimento di Tovo della lavorazione delle mele e in quello di Ponte della produzione dei trasformati, ci ha consentito una migliore organizzazione della logistica e del personale e dell’efficienza. Siamo pronti a rispondere alle richieste del mercato".

Il mercato è italiano ma anche estero e oltre alle mele è sempre più interessato ai trasformati, i succhi in particolare. In Egitto e in India le preferite sono le mele rosse, le pregiate Red Delicious: da Tovo partono ogni settimana 8 container destinati ai due Paesi con una buona remunerazione. Sul fronte italiano le vendite sono in linea con le previsioni del Piano industriale presentato ai soci nell'ultima assemblea. A febbraio è stato pagato il primo acconto, 10 centesimi al chilo, e all'inizio di giugno toccherà al secondo, di importo analogo, prima del saldo della liquidazione in autunno. Nel 2018 ai soci erano stati pagati quasi 5 milioni, a fronte di 160mila quintali di mele conferite. Sembrano, però, esserci anche dei problemi. Durante l’ultima riunione dei soci, infatti, alcuni hanno sollevato malumori: secondo diversi conferitori, la liquidazione sarà disastrosa, e il fatturato dei succhi non in linea con quanto dichiarato.

Fonte: ilgiorno.it