Fragole, la crisi non si arresta

Suriano: prezzi ancora giù, ma la pressione spagnola sta per ridursi

Fragole, la crisi non si arresta
Comincia male la settimana delle fragole. Gli operatori italiani speravano che, dalle prime contrattazioni di ieri, si potesse invertire il trend negativo in atto dal 20-22 marzo. Così, purtroppo, non è stato visto che i prezzi, che venerdì scorso si erano leggermente alzati, sono scesi di nuovo a livelli insoddisfacenti. A questo punto si spera che il bel tempo arrivi il prima possibile. Ma c’è, forse, una nota positiva: la pressione da parte della Spagna potrebbe ridursi a cominciare dai prossimi giorni.

“Dovremmo esserci lasciati alle spalle il picco produttivo della Spagna che, sulla base delle mie informazioni, invierà una minore quantità di prodotto durante le prossime settimane, anche perché l'areale di Huelva ha appena iniziato la raccolta dei piccoli frutti come mirtilli, more e lamponi - dice Carmela Suriano, Ceo del Club Candonga a Italiafruit News - Gli imprenditori spagnoli saranno quindi portati a concentrare la manodopera su queste produzioni più redditizie".

"Nelle ultime settimane, la massiccia produzione iberica, unita a quelle di Grecia e Marocco, e all'entrata in piena produzione di tutti gli impianti del Sud Italia, hanno determinato una offerta abbondante che il mercato europeo non è riuscito ad assorbire, in parte per le condizioni climatiche non favorevoli nei principali luoghi di consumo. I prezzi del nostro prodotto sono scesi fino a 2,5-2 euro il chilo".


Carmela Suriano

La scorsa settimana le temperature sono scese anche in Basilicata, unica regione al mondo dove si coltiva la Candonga Fragola Top Quality. "Abbiamo avuto un calo termico di 7-8 gradi centigradi - conferma la Ceo - Ciò significa che la maturazione dei frutti è avvenuta più lentamente, andando comunque conferire uno spiccato grado zuccherino alle nostre fragole. Confidiamo, ora, che possa realmente arrivare il bel tempo, in modo da poter lavorare con maggiore tranquillità". 

Per il momento i soci del Club Candonga hanno raccolto il 30% della produzione annua e tra un mese (10 maggio) questa quota si attesterà, presumibilmente, all'80-85%. Il Club quest'anno ha lanciato una speciale padella, realizzata da Ghelfi Ondulati, dedicata a Matera, capitale europea della cultura 2019 nonché bacino produttivo di riferimento per la Candonga Fragola Top Quality. "Grazie all’inserimento di un Qr Code, il nostro nuovo imballaggio - evidenzia Suriano - consente ai consumatori di conoscere dove, come e chi ha coltivato il prodotto appena acquistato. Crediamo che la totale rintracciabilità delle nostre fragole sia un punto di forza strategico”.


Il nuovo imballaggio dotato di Qr Code

Per quanto riguarda il futuro, secondo Suriano il settore fragolicolo italiano dovrebbe sollecitare Bruxelles ad armonizzare le norme che riguardano la sicurezza dei lavoratori, l'impiego di principi attivi e le certificazioni (ad esempio: Global Gap) negli stati Extra-Ue che esportano in Europa. A partire dal Marocco che, in pochi anni, è arrivato a coltivare la fragola su 3.600 ettari nella zona di Kenitra. 

"In Italia abbiamo chiaramente costi di produzione nettamente più elevati rispetto al Marocco e ad altri Paesi del Nord Africa. Servono regole comuni, altrimenti siamo svantaggiati. Ad ogni modo - conclude - ritengo che la strategia da seguire come sistema-Italia sia quella di offrire al mercato europeo produzioni di altissima qualità, intesa come sostenibilità, sapore ed eticità. Le nostre fragole, già ora, sono prodotte nel pieno rispetto dell'ambiente e dei lavoratori. Queste sono tematiche su cui il consumatore italiano ed europeo, sempre più social e informato, mostra una forte sensibilità".


Impianto di Candonga Fragola Top Quality

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