L'inverno caldo mette in crisi le insalate

Op Copla: prezzi da fame. E i produttori «fresano» le raccolte: i video

L'inverno caldo mette in crisi le insalate
Il settore nazionale delle insalate è in piena crisi. L'inverno caldo ha determinato l'accavallamento dei cicli produttivi in tutta Italia (Lazio, Campania, Veneto, Lombardia, ecc.) e la conseguente esplosione dell'offerta che, negli ultimi dieci giorni, ha provocato una drammatica crisi dei prezzi. 

Da Nord a Sud, gli impianti di insalate trapiantati da metà dicembre a fine gennaio sono entrati tutti insieme in produzione, con un anticipo di circa 25 giorni. La stessa cosa vale per le verdure a foglia, tipo bietole e cicorie. 

"In tutto lo stivale - racconta a Italiafruit News Silvestro Ferro, direttore commerciale dell'Op Copla - il ciclo colturale si è ridotto drasticamente a causa del caldo anomalo, passando da una media di 65-70 giorni a 40-45 giorni. Ma il mercato nazionale ed europeo, soprattutto per quanto riguarda le lattughe Romana e Gentile, non sta riuscendo ad assorbire l'eccesso di offerta. Questa e la prossima saranno le settimane peggiori, poi i volumi dovrebbero via via stabilizzarsi". 



Le quotazioni di vendita sono talmente basse che i produttori italiani sono costretti a buttare le loro raccolte al macero. Basti pensate che a Fondi e Latina, le produzioni si stanno "fresando" con i trattori, come dimostrano alcuni video pubblicati online negli ultimi giorni. 

"I prezzi sono da fame - evidenzia Ferro - Al Mercato ortofrutticolo di Bergamo, per fare un esempio, venerdì scorso le cassettine di lattuga Gentile sono state vendute mediamente a un euro. Solo la confezione costa circa 60 centesimi al produttore. Ciò significa che, al netto dei costi di trasporto, un orticoltore laziale può guadagnare sui 10 centesimi a collo". 
 


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