Esselunga sbarca a Genova e «chiama» Mediobanca

Il sindaco Bucci: servirà a calmierare i prezzi. Pool di advisor per valutare il gruppo

Esselunga sbarca a Genova e «chiama» Mediobanca
Una nuova, importante tappa nel processo di sviluppo di Esselunga nella Penisola: il retailer sbarcherà presto a Genova con un punto vendita nel quartiere di Sampierdarena, a San Benigno. La conferma ufficiale è arrivata nei giorni scorsi dal sindaco del capoluogo ligure Marco Bucci. Il supermercato sarà realizzato in tempi brevi (possibile apertura a inizio 2020, le prime selezioni del personali si sono svolte l’autunno scorso) “e porterà - ha detto il primo cittadino - un calmieramento dei prezzi, con vantaggi per tutti: garantire la concorrenza, del resto, è un mio dovere”.
 
Preoccupati, per le possibili ripercussioni, i commercianti della zona. Ma Bucci ha spiegato che si sta dialogando con la società affinché gli esercenti che operano nel raggio di un paio di chilometri possano avere una corsia preferenziale per l’eventuale assunzione in Esselunga; tema di confronto anche l’eventualità di spostare attività limitrofe all’interno della hall della struttura.



Novità intanto, nel riassetto societario: Violetta Caprotti ha assegnato a Mediobanca un incarico di advisor finanziario ad ampio spettro per la valutazione di Esselunga nell'ambito della vendita della quota nella holding del gruppo a Giuliana Albera, moglie di secondo letto del fondatore Bernardo Caprotti e alla figlia Marina. Il fratello di Violetta, Giuseppe, ha firmato invece con gli advisor Marco Costaguta e Marco Lippi. 



Esselunga aveva dato incarico lo scorso autunno a Zaoui&C, casa d'affari con base a Londra, di valutare le diverse opzioni sul tappeto. Poi, all'inizio di quest'anno, la seconda moglie di Caprotti e la figlia hanno avviato la procedura per liquidare Violetta e Giuseppe che detengono il 30%, egualmente suddiviso, e salire così al 100%. Si amplia in questo modo la platea di advisor per risolvere la questione legata al valore del principale operatore privato del settore della grande distribuzione italiana e delle rispettive partecipazioni. Peraltro, scrivono i giornali finanziari, non va esclusa l’ipotesi che la quota di Violetta e Giuseppe possa essere ceduto anche a fondi di private equity, a partire da Cvc o Blackstone.

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