La mosca orientale della frutta finisce in Parlamento

La mosca orientale della frutta finisce in Parlamento
Mosca bianca nei frutteti dell'agro nocerino sarnese e dei vesuviani, il caso arriva in Parlamento. Ad interrogare il ministro Centinaio è la parlamentare Margherita Del Sesto, insieme ad altri colleghi.

La parlamentare ricorda che "alla fine di ottobre 2018, in due frutteti a Palma Campania (Napoli) e Nocera Inferiore (Salerno) è stata segnalata la presenza del tefritide Bactrocera dorsalis (Hendel), intercettato mediante un piano di monitoraggio iniziato nella primavera del 2018 e condotto attraverso l'impiego di specifiche trappole, posizionate in frutteti selezionati e distribuiti in tutte le province della Campania, caricate con una sostanza attrattiva (Metileugenol) per la cattura dei maschi. Originario dell'Asia tropicale ed internazionalmente conosciuto come mosca orientale della frutta, è un insetto invasivo considerato da quarantena fitosanitaria in molti Paesi Del mondo. Questo dittero, infatti, è inserito nell'allegato I, parte A, della Direttiva 2000/29/CE, tra gli altri organismi nocivi di cui deve essere vietata l'introduzione o la diffusione in tutti di Stati membri - Sezione I, di cui non è nota la presenza nel territorio comunitario e che rivestono importanza per tutta la Comunità; l'insetto è estremamente polifago, potendo deporre le sue uova nei frutti di oltre 400 specie di piante. Fra le specie ospiti considerate principali si possono trovare frutti di pesco, mango, banana, arancio, pompelmo, giuggiola, anacardo, kaki, papaia, melograno, ma pure melo, pero, vite e diverse solanacee (in particolare, pomodoro) e cucurbitacee (cocomero, cetriolo e zucca); morfologicamente, è simile alla comune mosca dell'olivo Bactrocera oleæ sebbene l'adulto misuri circa il doppio (8 mm) rispetto a quest'ultima (4-5 mm)"

"Il danno, tipico delle mosche della frutta - continua il testo dell'interrogazione - viene provocato dalle larve, che si sviluppano in modo gregario nei frutti attaccati, nutrendosi Del mesocarpo e provocando il disfacimento dei tessuti e/o la cascola anticipata. Al momento, l'insetto risulta ampiamente diffuso in oltre 65 Paesi tra Asia, Africa, Oceania e isole del Pacifico; la segnalazione in Campania rappresenta la prima in Europa e nel bacino del Mediterraneo; la specie potrebbe essere arrivata in Campania attraverso la diffusione passiva di materiale vegetale infestato proveniente dai Paesi ove l'insetto è presente; i maggiori rischi di introduzione accidentale di B. dorsalis possono essere ricondotti all'importazione per scopi commerciali di frutta infestata contenente uova e/o larve e al trasporto da parte di passeggeri provenienti dalle zone del mondo infestate. In seguito al ritrovamento del fitofago, è stato istituito dal Ministero delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo un Gruppo di Lavoro nazionale con il compito di affrontare la problematica, predisponendo pure un Piano di azione nazionale per definire obiettivi e attività nel breve, medio e lungo termine. La regione Campania ha emanato la Dgr n. 889 del 28 dicembre 2018 'Ritrovamento della Mosca Orientale della Frutta e adozione Misure di emergenza', con la quale ha riconosciuto lo status di emergenza fitosanitaria. La Commissione Europea, dal 14 al 18 gennaio 2019 ha inviato in Campania un gruppo di esperti per una visita tecnico-conoscitiva. Il Gruppo di lavoro nazionale, nella seduta del 30 gennaio 2019, ha presentato al Comitato fitosanitario nazionale il Piano d'azione nazionale, che elenca e gestisce un complesso di azioni volte a limitare il rischio di una possibile introduzione e diffusione di ditteri tefritidi nel territorio italiano, nello specifico della specie B. dorsalis; l'azione di B. dorsalis potrebbe avere un grosso impatto economico negativo sul settore ortofrutticolo italiano sia per i danni diretti alle colture interessate, sia per le misure da quarantena internazionali che potrebbero bloccare l'esportazione dei nostri prodotti a livello mondiale".

Del Sesto interroga il ministro per sapere "di quali ulteriori elementi disponga il lo stesso in relazione ai fatti esposti in premessa e quali misure intenda adottare al fine di limitare il rischio di diffusione ed i potenziali danni della Bactrocera dorsalis alla produzione ortofrutticola nazionale".

Fonte: Puntoagronews.it