Attualità
Carciofi sardi, la situazione dopo le gelate d'inizio anno
Agro Mediterranea fa la conta dei danni: perso il 70% dei volumi e il 30-40% del fatturato
Non migliora la situazione produttiva nelle carciofaie della Sardegna. Moltissime piantagioni, dopo le gelate di inizio gennaio, sono ormai compromesse e debilitate. Ci vuole tempo per recuperare sui nuovi capolini una qualità elevata, senza difetti estetici di screpolatura.
"In queste settimane - dice Filippo Frongia del Gruppo Agro Mediterranea, leader nella produzione e nella commercializzazione di carciofi - stiamo cercando di curare gli appezzamenti in fase di raccolta nel migliore dei modi e ciò comporta, di conseguenza, un aggravio enorme dei costi. A livello commerciale - prosegue - abbiamo tamponato le consegne, cercando di accontentare un po' tutti i nostri clienti della Gdo italiana".
Agro Mediterranea stima di avere perso, rispetto alla campagna precedente, circa il 70% delle quantità di carciofi. "Da ottobre in avanti, il minore volume disponibile ha spinto in alto i prezzi - sottolinea - Ma le quotazioni, tuttavia, non sono state sufficienti per recuperare il gap produttivo. Per quanto ci riguarda, infatti, stimiamo una contrazione del fatturato compresa tra il 30 e il 40% rispetto alla scorsa stagione".
E c'è da considerare, poi, che l’ultima ondata di gelo è stata una mazzata per l'intero indotto del carciofo che, come ricorda Frongia, è uno dei comparti più importanti dell'economia sarda. Le aziende di trasporto e le fabbriche di imballaggi si sono fermate. E la forza lavoro si è ridotta sensibilmente, tanto nei campi quanto nei magazzini.
“Il danno produttivo si è riversato direttamente sul tessuto sociale - conclude l'imprenditore - Da parte nostra abbiamo dovuto lasciare a casa il 60% della manodopera media delle ultime tre annate. Al fine di poter risollevare questa campagna, i nostri soci stanno cercando di sollecitare la Regione per ricevere una qualche forma di aiuto economico”.