Attualità
Caporalato, a Foggia la marcia dei berretti rossi
In Italia l’economia sommersa ha sfruttato la crisi stringendo nella
sua morsa la parte più esposta e meno difesa: i lavoratori che a causa della
difficoltà hanno accettato un lavoro a ogni costo. Nel periodo 2012/15,
mentre l’occupazione regolare si è ridotta del 2,1%, l’occupazione irregolare è
aumentata del 6,3%, portando cosi a oltre 3,3 milioni i lavoratori che vivono
in questo cono d’ombra non monitorato.
Le imprese che ricorrono al lavoro irregolare riducono il costo del lavoro di
oltre il 50% mettendo spesso fuori mercato le aziende che operano nella
legalità. Mettono una grave ipoteca sul futuro dei lavoratori lasciandoli privi
delle coperture previdenziali, assistenziali e sanitarie per un’evasione
contributiva pari a 10,7 miliardi. Mentre 97 sono riconducibili all’evasione
tributaria.
"Denunciamo ancora una volta - dice Maurizio Gardini, presidente di Alleanza
Cooperative a nome dei copresidenti Mauro Lusetti e Brenno Begani - e diciamo
basta a chi ottiene vantaggio competitivo attraverso il taglio irregolare del
costo del lavoro che vuol dire diritti negati e lavoratori sfruttati. Se le
false cooperative sfruttano oltre 100mila lavoratori emerge, invece, un’area
grigia molto più ampia che interessa le tantissime false imprese di tutti
settori produttivi che vessano in un lavoro irregolare e sommerso oltre 3,3
milioni di persone".
Sul milione di badanti a nero Gardini precisa "le famiglie evadono per
necessità. Le false imprese lo fanno solo per moltiplicare i profitti e mettere
fuori gioco le tantissime imprese che competono correttamente sul mercato".
Fra le voci più rilevanti dell’evasione si distingue quella relativa all’Iva
che sfiora i 36 miliardi di euro e quella da mancato gettito dell’Irpef
derivante da lavoro e impresa, pari a 35 miliardi di euro. La sola Irap fa
registrare una mancata contribuzione di 8,5 miliardi. Il mancato versamento dei
contributi risulta pari a 2,5 miliardi per il lavoratore dipendente e a 8,2 per
il datore di lavoro.
Calabria (9,9%), Campania 8,8%), Sicilia (8,1) e Puglia (7,6%) sono le regioni con
la più alta percentuale di lavoro sommerso.